Politica
15.12.17 - 16:000
Aggiornamento: 19.06.18 - 15:43
Caratti, la polemica continua. "Caro Dadò, rispondi a queste domande. Sansonetti avrebbe pagato la cena a un cittadino qualsiasi? E escludi finanziamenti al PPD?"
Il direttore del quotidiano torna a parlare del caso Argo, a dieci mesi dallo scoppio, per porre una serie di domande a vari attori, fra cui il presidente del PPD. "Come ha reagito il gruppo parlamentare del tuo partito alla lettera a tutti i fuochi? Perché hai pagato la vacanza in contanti?"
BELLINZONA - Dieci mesi dallo scoppio del cado Argo: il direttore della Regione, Matteo Caratti, torna alla carica. Loda il fatto che si stia cercando di fare chiarezza con le varie inchieste, "cominciamo dal bicchiere mezzo pieno, nell’attesa di conoscere i risultati del rapporto commissionato dal Governo all’ex pp Marco Bertoli. Stando sulle generali possiamo dire che tutti e tre i poteri dello Stato (Magistratura, Parlamento e Consiglio di Stato) hanno promesso massima trasparenza sui vari fronti: inchiesta penale, amministrativa e Commissione parlamentare d’inchiesta. Ma, prima osservazione, se sono stati messi in campo tutti questi strumenti d’indagine, è perché la verità stenta a venire a galla. O ci stiamo sbagliando?".
Riassume, in un dossier, tutta la vicenda, intricata, piena di colpi di scena. La domanda madre è una: perchè fu scelta la Argo? Da qui, molti interrogativi. La convinzione del direttore è che il Governo faccia quadrato attorno a Paolo Beltraminelli e al funzionario del DSS Renato Bernasconi, non dicendo forse tutto.
Ma per Caratti, oltre a Beltraminelli, da tempo nell'occhio del ciclone c'è il presidente pipidino Fiorenzo Dadò. Lo ha attaccato più volte, l'ultima dopo la lettera scritta da Dadò a tutti i fuochi: lo fa anche oggi, sostenendo che "noi non inviamo lettere a Gesù bambino e neppure a tutti i fuochi. Facciamo giornalismo: a parlare sono i fatti noti e quelli che raccogliamo". Una lettera, o meglio una serie di domande dirette, al presidente pipidino vuole farle, in aggiunta ai quesiti generali sulla regolarità di Argo e sui dietro le quinte istituzionali.
Eccole:
"1. Sabato 16 settembre 2017 Il Quotidiano (Rsi) dà notizia della cena (costo complessivo 150 euro) offerta dal responsabile operativo della Argo 1 Marco Sansonetti a Lei e alla sua compagna Carmela Fiorini, responsabile al Dss del Servizio richiedenti l’asilo, durante un vostro soggiorno a Bormio nell’ottobre 2014. Perché, prima di quel servizio giornalistico, Lei non ha mai informato della cena i suoi colleghi della Commissione parlamentare della gestione, sotto la cui lente era da diversi mesi il dossier Argo 1?
2. Venerdì 27 ottobre 2017 i media danno notizia dell’incontro del 9 giugno 2017 fra il capo della Divisione dell’azione sociale e delle famiglie Renato Bernasconi, Carmela Fiorini, un ausiliario del Dss e Lei. Un incontro, si è scritto, per chiarire le circostanze del soggiorno a Bormio di cui aveva appreso l’ausiliario da ex agenti della Argo 1. Perché prima di quei servizi giornalistici Lei non ha informato i suoi colleghi della Commissione della gestione?
3. Chi ha chiesto/indetto l’incontro del 9 giugno, rimasto per mesi segreto?
4. Quanti incontri ha avuto sul tema Bormio col capodivisione Renato Bernasconi?
5. Ritiene normale e opportuno che un presidente di partito incontri dei funzionari per discutere di simili fatti e per di più all’interno degli uffici dell’amministrazione cantonale, fatti che la coinvolgono direttamente e sui quali lei è chiamato a ‘indagare’ come deputato membro della Gestione?
6. Lei possiede una carta di credito? Perché la fattura di Bormio, che era di circa mille euro, l’ha pagata in contanti?
7. Riguardo all’acconto che Sansonetti paga per il soggiorno di Bormio, poi tasformatosi in cena per lei e per la signora Fiorini: crede che Sansonetti l’avrebbe pagato a chiunque? A un ticinese qualsiasi?
8. Può escludere che il partito che lei presiede e/o sue sezioni, compreso l’organo di stampa, abbia/no ottenuto finanziamenti direttamente o indirettamente dalla società Otenys/Argo 1 e/o da suoi rappresentanti? Idem, per campagne elettorali?
9. Come ha reagito il gruppo parlamentare del Ppd alla sua lettera recapitata al Ticino ‘responsabile’?".
Insomma, non lo convincono affatto le motivazioni di Dadò in merito alla famosa cena, parte di una vacanza che fece con la compagna, che come noto è una funzionaria del DSS, e tanto meno ha digerito la lettera inviata a tutti i fuochi. A suo dire, non chiara. Vedremo se Dadò avrà voglia di rispondere.