Politica
16.03.18 - 09:330
Aggiornamento: 19.06.18 - 15:43
Il PLR compatto con Cavadini, "un comune deve essere gestito da politici vicini al cittadino, non da segnali di fumo da Berna". Il menù per la viabilità e i rimborsi
Samuele Cavadini contenderà a Marco Romano la poltrona di sindaco, e il suo partito ha voluto tenere il Comitato Cantonale simbolicamente a Mendrisio. Per diminuire il traffico, si pensa alla differenziazione degli orari di inizio delle scuole, a una tassa di collegamento 2.0, oltre che un sistema cantonale di bike sharing
MENDRISIO – Un Comitato Cantonale nella Città dove presto saranno rivolte le attenzioni di tutte, dove il PLR cerca di riprendersi dopo tanti anni la poltrona di sindaco. Non è stata affatto casuale, la scelta di Mendrisio e dell’Hotel Coronado, dove ieri i liberali si sono riuniti.
Samuele Cavadini è infatti candidato, assieme al pipidino Marco Romano, alla successione di Carlo Croci. “Siamo a Mendrisio perché crediamo alla politica fatta di presenza e prossimità. Siamo a Mendrisio perché crediamo che il comune sia la base fondamentale del nostro sistema istituzionale ed è preferibile sia gestito da politici vicini al cittadino e non da interpellanze e mozioni o da altri segnali di fumo provenienti dalla Berna federale”, ha detto il presidente Bixio Caprara, riprendendo una polemica lanciata dal sindaco liberale di Chiasso Bruno Arrigoni sulla possibilità o meno di conciliare il ruolo di deputato a Berna (come sono la leghista Pantani a Chiasso e lo stesso Romano) con il ruolo di sindaco.
Che la candidatura di Cavadini venisse approvata, non vi erano dubbi: a sottolinearlo, un lungo applauso.
In relazione al Mendrisiotto, si è parlato di mobilità, ma non intesa solo come in senso letterale. Lo ha spiegato il sindaco di Breggia e deputato Sebastiano Gaffuri: “Quando pensiamo o parliamo di mobilità tendiamo spesso a focalizzare la nostra attenzione solo al traffico che interessa le nostre strade e ai problemi ad esso legati, dimenticandoci però di tutte quelle forme di mobilità che ci interessano quotidianamente e che concorrono a garantire la nostra libertà. Pensiamo in particolare alla mobilità delle merci e dei dati. È ampiamente dimostrato che la libertà di spostarsi, di muovere merci e di trasmettere dati in maniera veloce e senza ostacoli favorisce la prosperità economica e sociale di un Paese. Basti pensare alle perdite milionarie per l’economia Svizzera causate dagli ingorghi stradali oppure dalla lentezza delle connessioni per la trasmissione di dati”.
Cosa vuol fare il PLR, nella zona? Prima di tutto, operare una razionalizzazione delle imprese di trasporto pubblico su scala regionale. Inoltre, non ritiene possibile che non vi siano linee di bus transfrontaliere, così come manchino gli abbonamenti per un sistema di trasporto di frontiera. I consueti ritardi registrati ultimamente, infatti, sono da far risalire non tanto a problemi tecnici, quanto a incompatibilità tra abbonamenti italiani e svizzeri.
“Per il traffico privato pensiamo al dogma della differenziazione degli orari d’inizio delle scuole. È chiaro che una misura di questo tipo va accompagnata da efficienti servizi di pre e dopo scuola, che permettano alle famiglie di sgravare i propri impegni con i figli. Pensiamo anche ad una tassa di collegamento 2.0, differenziata in modo più liberale, ad esempio tra commerci e industrie. Per la mobilità lenta vanno sviluppati percorsi separati per le biciclette e pensato un sistema di bike sharing a livello cantonale”, ha aggiunto Gaffuri.
Ovviamente, non si è potuto non parlare dei rimborsi e Caprara ha scagliato frecce contro tutti: dal Procuratore Generale, a cui "è slittata la frizione quando si è lasciato andare con precisazioni di tipo amministrativo e politico che non gli competono" agli altri partiti: "in politica c'è poca serenità. C'è chi ha cavalcato l'onda, da chi voleva togliere l'attenzione da altri temi sino alla sinistra che vive una certa pressione esercitata dall'MPS". Naturalmente, nel primo caso si parla del PPD.
Insomma, un caso a suo dire che ha gettato fango sulle istituzioni. Un rimprovero va al Consiglio Cantonale delle Finanze, che avrebbe potuto segnalare il tutto in modo più tempestivo.
Altri due temi toccati sono stati il momento vissuto dall’economia ticinese, che secondo un’inchiesta di Avenir Suisse è positivo, e la riforma fiscale, con un’esposizione di Mauro Baranzini (per entrambi gli argomenti, vedi suggeriti).