BELLINZONA - Manuele Bertoli ha voluto dire la sua sul caso-Pantani, ovvero le dichiarazioni della Municipale chiassese sui chierichetti e la successiva donazione a favore dei bambini etiopi. Il Consigliere di Stato si è sentito chiamato in causa essendo anche lui genitore adottivo, come spiega.
"Roberta Pantani ha espresso dispiacere per la sua maldestra uscita riguardante i chierichetti di origine africana e ha inviato dei soldi a un’organizzazione che si occupa di fanciullezza in Etiopia. Ognuno apprezzerà questo gesto a suo modo, ma passato ormai qualche giorno da quanto successo, come padre anche di una figlia adottiva, tra l’altro di origine etiope, vorrei esprimere qui la mia vicinanza ai genitori e ai bambini oggetto di questa poco edificante storia, prima che essa cada nel dimenticatoio", si legge.
"Quando una persona importante denigra in qualche modo i tuoi figli, oltretutto sulla base di criteri razziali, non siamo lontani dai meccanismi del bullismo. Magari involontario, ma bullismo. Qui non c’entra nulla la solidarietà con i Paesi più poveri, perché i figli adottivi sono prima di tutto figli, per i quali qualsiasi genitore reagisce quando li si tocca sulla base di grossolanità. Lo stesso discorso si sarebbe dovuto fare se i bambini in questione fossero stati figli di genitori africani residenti a Chiasso, perché il meccanismo non sarebbe comunque stato differente", attacca.
"Spero che questa piccola triste storia possa insegnare qualcosa a chi sembra avere perso i freni inibitori, ma anche ai tanti che assistono sorridendo o addirittura plaudendo: anche gli spettatori che guardano e non reagiscono fanno parte del meccanismo tipico del bullismo", conclude.