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25.11.18 - 09:530

Attenti al lupo! "Il 70% degli alpeggi ticinesi a rischio. Abbattiamo l'esemplare avvistato sul Piano di Magadino"

Un'interpellanza firmata da trenta deputati torna sul tema della presenza del lupo. "Cosa si vuol fare a sostegno degli allevatori? Perchè non creare un ciclo di formazione per pastori?"

BELLINZONA – La politica, si sa, è litigiosa di suo. Pochi temi mettono d’accordo molti deputati di partiti diversi. Uno di essi è il lupo, in particolare dopo il recente avvistamento sul Piano di Magadino. Un’interpellanza di Germano Mattei, da sempre attento all’argomento, è stato infatti firmato da Andrea Zanini (Lega), Gianrico Corti (PS), Giorgio Pellanda (PLR), Raffaele De Rosa (PPD), Franco Celio (PLR), Lelia Guscio (Lega), Omar Terraneo (PLR), Mauro Minotti (Lega), Sara Beretta Piccoli (PPD), Matteo Quadranti (PLR), Graziano Crugnola (PLR), Alessandro Cedraschi (PLR), Walter Gianora (PLR), Maurizio Agustoni (PPD), Fabio Badasci (Lega), Simone Ghisla (PPD), Henrik Bang (PS), Sergio Morisoli (la Destra), Giorgio Galusero (PLR), Paolo Pagnamenta (PLR), Giacomo Garzoli (PLR), Luigi Canepa (PPD), Fabio Battaglioni (PPD), Fabio Käppeli (PLR), Sabrina Gendotti (PPD), Alex Farinelli (PLR), Fabio Bacchetta Cattori (PPD), Paolo Peduzzi (PPD) e Gina La Mantia (PS): un sostegno trasversale dunque.

A preoccupare in particolare sono due eventi: “è di qualche giorno la notizia, che però datava di diverse settimane a settembre, del decesso della lupa madre M8 della valle Morobbia. La Lupa con tutta probabilitàè la madre delle quattro cucciolate che si sono constate dal 2015 a oggi. Ma sono i motivi del decesso che sono preoccupanti: infezione cancerogena alla mammella, infezione a causa del temibile “cimurro”, notoriamente dal virus invasivo. Problematico il futuro della muta che conta oggi almeno una decina di esemplari di predatori”, “è dei giorni scorsi la notizia di numerose predazioni in due greggi a Cugnasco e a Gordola (9 pecore, altre ferite, altre traumatizzate con pericoli di aborti e altro). Predazioni avvenute in recinti adeguati e elettrificati. Tutto lascia presupporre che siano state delle predazione da lupo (lupi?), tesi anche avvalorate da filmati molto espliciti pubblicato sui media del Cantone. Ma anche qui preoccupazioni e quesiti. Aggressioni in recinti, in prossimità di zone urbane densamente abitate”.

I deputati lamentano la difficoltà per comunicare e avere informazioni dall’Ufficio Caccia e pesca, per un eccesso di burocratizzazione inserito di recente, si preoccupano per i risultati dello Studio Agridea che “conclude che il 70% degli alpeggi in Ticino non sono proteggibili! Per studiare le misure da prendere (formazione pastori, misure di protezione, altro…) si è sentito parlare nei mesi scorsi dell’intenzione da parte del Cantone di assumere una persona idonea per approfondire queste problematiche. Ma, a nostra conoscenza, da allora a oggi tutto tace!” e ricordano come “il 16 agosto u.s. il Dipartimento DATEC, a firma della sua Direttrice Consigliera federale Doris Leuthard, ha depositato al Segretariato generale del Consiglio d’Europa a Strasburgo la domanda di modifica dell’art. 17 della Convenzione di Berna, intesa adottata nel 1979. L’istanza elvetica chiede di trasferire il lupo dall’annesso II “specie faunistica di stretta protezione” all’annesso III “specie faunistica protetta”. Questa richiesta di declassare il lupo sarà esaminata dalla Speciale Commissione della Convenzione di Bernanella sua riunione plenaria convocata dal 27 al 30 novembre 2018”.

Dunque chiedono:

"1. Si costata che passa troppo tempo dalle predazioni all’ottenimento delle analisi DNA. Cosa si sta facendo per fare in modo che queste analisi siano fornite nell’arco di pochi giorni.

2. Si chiede pure se accanto all’analisi del DNA e della specie sono chieste le analisi di eventuali ibridamenti del predatore.

3. Quali sono i Contatti tra il Cantone e l’organismo ufficiale di monitoraggio federale KORA (www.kora.ch) e qual è il Servizio dello Stato che se ne occupa? KORA non riporta praticamente mai notizie e comunicazioni di fatti avvenuti a sud delle alpi e anche di quelli successi nei Grigioni di lingua ladina e italiana. Perché si costata questa inaccettabile situazione? Per quale motivo le comunicazioni, anche quelle generali, non sono quasi mai date anche in lingua italiana? Il Governo è già intervenuto per denunciare questa situazione? Non si deve dimenticare che questo servizio federale costa ai contribuenti almeno 3 milioni all’anno (fonte: risposta del 2015 del Consiglio federale a una mozione dell’allora Consigliere nazionale vallesano Oscar Freysinger).

4. È possibile sapere di quale specie di lupo (M../S..?) è riferita al predatore nella zona del Lucendro?

5. Considerato che anche con recinzioni virtuose il lupo o i lupi le sanno superare cosa si intende fare a livello di sostegno degli allevatori?

6. Come viene monitorata la muta della valle Morobbia, i suoi spostamenti e la situazione venutasi a creare dopo la morte della lupa madre M8?

7. Quale valutazione dà il Consiglio di Stato allo Studio Agridea e alle sue conclusioni? Che misure intende proporre, con quali mezzi finanziari e interventi concreti? A che punto è la pratica d’assunzione di un operatore mirato a valutare e proporre misure alla preoccupante notizia che il 70% degli alpeggi ticinesi non sono proteggibili?

8. Non crede il Consiglio di Stato che, nell’ambito della Scuola del verde di Mezzana, si debba istituire la formazione della figura del “Pastore”? Programmare un ciclo di formazione a questo fine? Figura che potrebbe essere una nuova opportunità di un curricolo professionale per giovani che potrebbero in seguito sostenere e aiutare gli allevatori del nostro Cantone.

9. Considerata la vicinanza alla zona urbana, densamente abitata, delle ultime due predazioni di questi giorni non si ritiene di chiedere l’apertura dell’abbattimento del lupo che è stato anche filmato. La specifica “strategia Lupo Svizzera” diramata dalla Conferedazione nei sui “criteri per la valutazione della pericolosità dei singoli eventi…” prevede che si debba intervenire quando avvistamenti e predazioni mettono in pericolo gli insediamenti e le attività dell’uomo. Richiamare le 25 predazione, come è stato fatto, sembra una perfetta tirata in giro ad ogni modo una mancata assunzione di responsabilità. 

10. Considerato che in molto zone del nostro Cantone si denota un’importante diminuzione della selvaggina (piccoli di cervo, caprioli, camosci, ecc.) è previsto un programma di monitoraggio di queste predazioni e la loro quantificazione? Si sa perché il lupo non attacca il cinghiale? Unica specie che sta largamente diffondendosi e moltiplicandosi in maniera proccupante!"

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