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22.01.19 - 21:350

Officine, 10 anni dopo esultano tutti. "Via alle Officine più moderne d'Europa, con 200-230 impieghi"

La discussione è durata quattro ore e mezzo, ma col credito di 100 milioni si chiude idealmente il cerchio partito con lo sciopero. Grazie a un emendamento il Governo dovrà trovare una soluzione alternativa per l'ex Monteforno

BELLINZONA – 10 anni dopo lo sciopero, 100 milioni per le Officine di Bellizona (a Castione), quelle che dovrebbero essere le più moderne d’Europa. Quattro ore e mezzo di discussione, molti se e ma, però alla fine 58 deputati hanno detto sì al credito, 12 si sono astenuti e 10 hanno detto no.

Le Officine, ancora gestite dalla FFS, dovrebbero garantire 200-230 impieghi, e non verrà licenziato nessuno, nonostante i timori per esempio di Matteo Pronzini. 

“Grazie ad una soluzione condivisa ed equilibrata, a un progetto sostenibile, si è scongiurata la chiusura. Per la maggioranza commissionale, infine, l’ubicazione di Castione è l’unica in grado di garantire una permeabilità tra la manutenzione leggera e quella pesante, un aspetto che ha soddisfatto le stesse FFS”, ha detto Bixio Caprara, co-relatore del rapporto di maggioranza con Bang e Caverzasio, sull’asse PLR-PS-Lega. 

“Stiamo costruendo le officine più moderne d’Europa e questo Parlamento, oggi, è chiamato a dare una visione chiara del futuro ai lavoratori e alle loro famiglie”, ha aggiunto il leghista.

E i contrari? “Per noi è un voto di fiducia, speriamo che non venga tradita come in passato”, si è augurato Raffaele De Rosa.

“È innegabile che le FFS stanno facendo i loro interessi aziendali. Hanno voluto e stanno ottenendo per la costruzione della nuova officina 120 milioni dalle casse del Cantone della città di Bellinzona. È vero il Cantone e Comune diventeranno proprietari di 46.000 metri quadrati di terreno attualmente occupato dalle officine, ma questo non ricompensa interamente i milioni chiesti”, ha tuonato Ivo Durisch. 

“Per il nostro gruppo le future Officine possono andare ovunque, ma non su terreno agricolo. E il comparto che si libererà a Bellinzona? Parliamo di un investimento o si sfora nella speculazione edilizia? Voteremo no”, ha preannunciato Tamara Merlo, mentre Gabriele Pinoja ha affermato che era l’unica soluzione. 

Assolutamente contrario Pronzini: “Non esiste nessun diritto di avere un’officina in Ticino? Ma scherziamo: apparteniamo alla Svizzera o al Burundi? È un nostro diritto poter contare su stabilimenti industriali delle FFS”, Germano Mattei avrebbe voluto Bodio-Giornico e o la ex-Monteforno.

Sedime che avrà la sua possibilità, perché un emendamento a sorpresa della Gestione, approvato, ha incaricato il Governo di trovare una soluzione alternativa. 

Insomma, esultano più o meno tutti. Dopo 10 anni, le Officine dovrebbero avere un futuro certo.

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