BERNA – “Il matrimonio consiste nella durevole convivenza, disciplinata dalla legge, di un uomo e di una donna”, si leggeva nel testo dell’iniziativa del PPD “Per il matrimonio e la famiglia – No agli svantaggi per le coppie sposate”, atta a non vedere svantaggiate fiscalmente le coppie sposate.
Una prima nazionale, ovvero l’annullamento del risultato popolare perché i dati forniti dalla Confederazione erano falsi e avevano potuto influenzare i cittadini, rimette in discussione tutto. Si tornerà alle urne, e le polemiche sono già cominciate, perché per molti la frase riportata nell’iniziativa discrimina le unioni omosessuali.
Colpo di scena, però: lo stesso PPD, al suo interno, si rende conto che la definizione non è più al passo coi tempi. Stando alla SonntagsZeitungm diverse esponenti vorrebbero apportare modifiche, magari proponendo un controprogetto.
Parlare solo di unione fra uomo e donna sarebbe troppo restrittiva e come “matrimonio” andrebbero ora considerate anche le unioni formate da persone dello stesso sesso.
Il capogruppo socialista Roger Nordmann crede poco alla voglia di modifica e di inclusione del PPD. “Cerca disperatamente una via di uscita per eliminare la sua iniziativa omofoba”, afferma.
Invece a quanto pare qualcosa si muove.