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07.05.19 - 16:380

I dubbi di Quadri: "Ristorni e deroghe sulla disoccupazione dei frontalieri, perchè questa differenza tra noi e il Lussemburgo?"

"Loro non pagano ristorni ai paesi confinanti e stanno ottenendo importanti deroghe sulle norme UE, a quanto si legge", constata il leghista. "E tra l'altro è co-fondatore mentre noi non siamo neppure membri"

BERNA – Niente ristorni, deroghe alle normative in particolare sui frontalieri disoccupati? Sarebbe quanto vive il Lussemburgo, sia in relazione all’UE che ai paesi confinanti. E la Svizzera? 

A inserire in un’interpellanza al Consiglio Federale la situazione del Granducato è Lorenzo Quadri. “Se quanto indicato trovasse conferma, la politica svizzera di eccessiva e sistematica arrendevolezza nei confronti dell’UE risulterebbe del tutto insostenibile”, attacca.

Dunque, la prima questione riguarda i ristorni. Scrive Quadri: “I vicini francesi protestano: il Granducato del Lussemburgo, di cui il presidente della Commissione UE Juncker è stato primo ministro per quasi un ventennio, incassa la totalità delle imposte dei frontalieri, senza riversare nulla né alla Francia, né alla Germania. Solo il Belgio beneficia di qualche ristorno. Questo perché il Granducato applica in modo restrittivo la direttiva OCSE,che prevede che un Paese ha il diritto di incassare l’imposta sul reddito del lavoro esercitato sul proprio territorio – prosegue il suo atto - Se si considerano le somme enormi che da decenni la Svizzera riversa invece ai paesi confinanti, ed in particolare all’Italia con la famosa Convenzione del 1974, la situazione privilegiata del Lussemburgo è scandalosa. Tanto più che la Confederazione non è Stato membro UE, mentre il Lussemburgo ne è addirittura membro co-fondatore”.

La seconda questione nasce dalle dichiarazioni al portale Swissinfo.ch dal Delegato alla cooperazione istituzionale della città lorenese di Metz, Louis-François Reitz, incaricato delle relazioni transfrontaliere, il quale ha affermato come“Il Lussemburgo sta ottenendo importanti deroghe rispetto alle nuove norme europee (sui frontalieri disoccupati). Queste ultime prevedono che sia il Paese in cui lavorano i permessi G a versare le rendite di disoccupazione e non più lo Stato di residenza”.

Il tutto a Quadri decisamente non piace, e vuole vederci chiaro, ponendo una serie di domande:

"- Corrisponde al vero che il Lussemburgo non versa agli Stati di provenienza ristorni sulle imposte prelevate ai frontalieri, e che l’UE non ha nulla da obiettare al proposito? 

- Se sì, non ritiene il CF che questo trattamento di favore del Granducato sia ingiustificato?

- Perché la Svizzera versa dei ristorni, addirittura stratosferici nel caso dell’Italia – 38,8% delle imposte alla fonte prelevate ai permessi G, per un totale che ormai supera gli 84 milioni di Fr all’anno – se altri Paesi non versano alcunché?

- Corrisponde al vero che il Lussemburgo avrebbe ottenuto delle “importanti deroghe” sull’applicazione della direttiva UE (in divenire) sulla disoccupazione dei frontalieri?

- È intenzione del CF opporre un doveroso e categorico rifiuto all’applicazione in Svizzera di detta direttiva UE, nel caso in cui essa dovesse venire approvata definitivamente dagli organi comunitari?"

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