di Marco Romano*
Quesiti per l'ora delle domande
La nomina del signor Corrado Pardini nel CdA della Posta ha portato nuovamente il Consiglio federale a mettere in ultima priorità la questione regionale e linguistica.
Prendendo le 3 ex-regie federali (Swisscom, Posta, FFS), quanti rappresentanti della Svizzera italiana siedono nei rispettivi CdA? Si tratta di un numero sufficiente ed equo? La cifra evidenzia un problema? L'esiguo numero evidenzia un problema del Consiglio Federale o la Svizzera italiana conta solo cittadine/i incapaci di assumere queste cariche?
Corrisponde al vero che il signor Corrado Pardini, nel dossier che ha portato alla sua nomina, è stato presentato all'attenzione del Consiglio federale anche come rappresentante della Svizzera italiana? Quale legame c'è tra il signor Pardini e la Svizzera italiana? La proposta all'attenzione del Consiglio federale è stata modificata soprassedendo all’ultimo al criterio regionale e linguistico?
Per il CF la questione sindacale è più rilevante di quella regionale e linguistica?
Se la nomina del signor Corrado Pardini nel CdA della Posta soddisfa anche la necessità di avere un italofono nell'organo solo perché di origini italiane, significa che il Consiglio federale d'ora in poi soprassiede totalmente ad un'equa rappresentanza delle regioni linguistiche e delle differenti regioni del Paese? Come tedescofono si è pronti a nominare un tedesco con doppia cittadinanza CH-DE cresciuto e residente a Ginevra?
La nomina è stata infine giustificata con il criterio sindacale. Ritenuto che da tempo il Consiglio federale proclama una volontà di meglio ripartire le cariche in questi organi tra le regioni linguistiche, l'assenza di una proposta di un rappresentante della Svizzera italiana, significa che nella realtà sindacale di Ticino e Grigioni italiano non vi sono profili sufficientemente capaci e all'altezza del signor Pardini?
*Consigliere Nazionale PPD