BERNA - I Verdi non ci stanno e stigmatizzano i toni usati da diversi membri della deputazione ticinese contro gli attivisti di Rise Up for Change. Da Regazzi a Quadri, da Marchesi a Romano, le critiche per i manifestanti non sono mancate.
Marchesi li ha accusati di essere figli di papà "che si fanno i cannoni", Romano ha osservato come con la pioggia si fossero messi al riparo, chiamandoli "incoerenti", "provocatori" e "deboli" e entrambi, ma non solo loro, hanno parlato di "ecobrozzoni".
Un termine che proprio non è piaciuto ai Verdi. "Si può non condividere la voglia di ottenere una società più ecocompatibile e voler rimanere con un sistema distruttivo ancora a lungo, ma insultare e denigrare dei ragazzi che si impegnano pacificamente per una causa è inaccettabile", si legge sul profilo Facebook.
"La pluralità di opinioni e il rispetto di quelle altrui è l’essenza di una democrazia. Le affermazioni circolate in questi giorni da parte di alcuni membri della deputazione ticinese alle camere sono indegne di un parlamentare. Ci vorrebbe più rispetto, non solo per l'ambiente, ma anche per le opinioni altrui", concludono i Verdi.