BELLINZONA – Il Governo si ricorderà delle donne nella seconda ondata? È la domanda che sottopongono al Consiglio di Stato le deputate Tamara Merlo e Maristella Patuzzi. “In occasione della prima ondata di pandemia – si legge nell’atto parlamentare – e alla conseguente emergenza sanitaria dovuta al Covid-19, è stato fatto notare da più parti che il Governo non ha sufficientemente coinvolto le donne né nella comunicazione né nella trattazione dell’emergenza stessa e delle sue conseguenze, incluso il piano di rilancio”.
Ma, secondo le due, “vi è pure il forte sospetto che le donne siano state dimenticate anche per quanto riguarda i rimedi e gli aiuti messi in atto per cercare di superare la prima crisi, che le ha colpite molto pesantemente. Ora purtroppo ci troviamo ad affrontare quella che è ufficialmente definita come “seconda ondata””.
Alla luce di quanto esposto, ecco le domande formulate al Governo:
1. Ha posto rimedio o intende porre rimedio al palese squilibrio nella rappresentanza di genere cui abbiamo assistito in ambito di gestione della prima crisi?
2. Il Consiglio di Stato intende rispondere in concreto alle legittime richieste formulate dalla società civile e di cui si è fatta portavoce la Federazione delle Associazioni Femminili Ticino (FAFTPlus) col suo appello “Ripartire dalle donne”?
3. In particolare, riprendendo qui il contenuto dell’appello, di fronte alla seconda ondata il
Consiglio di Stato intende garantire:
a. una presenza femminile qualificata nei luoghi della ricostruzione per processi di lavoro e decisionali che assicurino diversità di visione, allargamento del ventaglio di competenze e integrazione delle istanze di diverse fasce della società?
b. la chiusura dei gap di genere come obiettivo strategico, soprattutto nei processi di spesa pubblica, attivando le esperienze e le risorse in materia di bilanci di genere già presenti sul territorio, anche attraverso una task force dedicata?
c. statistiche di genere per orientare i piani di intervento post cisi e garantire azioni di rilancio efficienti, che considerino le asimmetrie di genere nel mercato del lavoro e il differente impatto della crisi sanitaria ed economica?
d. la visibilità delle competenze femminili e del ruolo delle donne nella ricostruzione, promuovendo la presenza femminile nei media e nello spazio pubblico e politico, in particolare delle esperte coinvolte nei gruppi di lavoro ai vari livelli, in modo da comunicare un nuovo concetto di leadership inclusiva, che ora può fare la differenza?”.