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05.05.22 - 15:070

Tuto Rossi al Municipio di Bellinzona: "Non sarebbe meglio ammettere quanto successo?"

"La condanna di tre dipendenti non ha ancora convinto l'Esecutivo a raccontare la verità e non informa nemmeno il Consiglio comunale sull'ammontare delle parcelle degli avvocati", lamenta il democentrista. "Costa tanto dire cosa è accaduto?"

BELLINZONA - Tre decreti d'accusa per le tante morti per Covid alla casa anziani di Sementina, durante la prima ondata: la notizia è di ieri e ha scatenato, come immaginabile, una lunga serie di commenti.

I decreti di accusa, la nota del Municipio e l'attacco dei partiti

"L'ipotesi di reato contemplata dalle decisioni è quella di ripetuta contravvenzione alla Legge federale sulla lotta contro le malattie trasmissibili dell'essere umano per il mancato rispetto di alcune direttive, istruzioni e raccomandazioni emanate dalle autorità competenti per impedire la propagazione della malattia respiratoria acuta SARS-CoV-2", si leggeva nel comunicato del Ministero Pubblico (leggi qui). 

La politica, da destra a sinistra, ha chiesto provvedimenti al Municipio (leggi qui), ma la successiva presa di posizione dell'Esecutivo stesso ha deluso diversi partiti, su tutti Lega e UDC (leggi qui). 

Il Municipio di Bellinzona infatti ha sostanzialmente detto di voler attendere a dire la sua. "Rilevato che gli stessi non contemplano il reato più grave, prospettato a suo tempo, ovvero quello di omicidio colposo, si osserva che per gli altri reati di carattere contravvenzionale i legali dei diretti interessati hanno già fatto sapere di voler presentare opposizione non condividendo le conclusioni del MP, ragione per cui il procedimento risulta tutt’ora aperto e, di conseguenza, si rivela del tutto prematuro trarre delle conclusioni" (leggi qui). 

Tuto Rossi torna alla carica. Ecco cosa, per lui, era successo

Torna all'attacco, nel mentre, un consigliere comunale che già a suo tempo si era espresso con forza sulla vicenda. Tuto Rossi aveva segnalato quanto, a suo dire, accadeva, chiedendo chiarezza e giustizia, avvertendo che in quella casa anziani non avrebbe mandato nemmeno il suo gatto (leggi qui). 

Gli ospiti, secondo quanto sottolineato più volte anche dal democentrista, avrebbero continuato a mangiare assieme pure quando era stato chiesto di non farlo, c'erano divieti di visite per i parenti anche in prossimità della morte, i dipendenti non erano facilmente raggiungibili per informazioni e a degli ospiti sarebbe stata somministrata morfina.

"Non sarebbe meglio ammettere?"

Rossi, con un post, torna alla carica. E chiede al Municipio perchè non ammette i fatti. "Cosa ha da nascondere il Municipio di Bellinzona?", è la sua domanda. 

"La condanna penale del direttore sanitario generale Silvano Morisoli e della Direttrice sanitaria Elena Mosconi Monighetti non ha ancora convinto il Municipio a raccontare la verità. Esso si rifiuta persino di informare i Consiglieri comunali sull'ammontare delle parcelle degli avvocati, facendo così planare un ombra su tre professionisti dalla specchiata onestà. Perché tutto questo? Costa tanto scusarsi di avere mischiato nella stessa stanza gli anziani positivi con quelli negativi causandone la morte? Costa tanto ammettere di avere violato le direttive del medico cantonale? Costa tanto ammettere che la stessa infermiera con gli stessi abiti infetti girava tranquillamente di notte in tutti i reparti? Costa tanto ammettere che Morisoli e Mosconi Monighetti facevano entrare pittori e artigiani nella casa anziani malgradi il lockdown?
Costa tanto ammettere che il Dir Morisoli (nominato su base clientelare) non era e non è all'altezza per dirigere un settore così importante?", elenca i (presunti) fatti.

"Non sarebbe più pulito se il Municipio si decidesse di fare trasparenza?", conclude. 

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