ticinolibero
Politica
15.05.22 - 14:490

Ghisletta: "La maggior parte della popolazione non ha condiviso le nostre preoccupazioni"

Il primo firmatario del referendum contro il decreto Morisoli commenta la sconfitta alle urne: "Dovremo batterci ancora contro l'agire neoliberista e contro le eventuali decisioni ingiuste che saranno prese dal Governo"

BELLINZONA - Raoul Ghisletta è stato il primo firmatario del referendum contro il Decreto legislativo concernente il pareggio del conto economico entro il 31 dicembre 2025 con misure di contenimento della spesa e senza riversamento di oneri sui Comuni (decreto Morisoli).

Dopo la vittoria del decreto alle urne (leggi qui), ha inviato una nota in redazione, che riportiamo integralmente.

"22 associazioni, sindacati e partiti hanno raccolto 10'000 firme contro il Decreto legislativo e si sono battuti facendo campagna per il NO:

- per impedire tagli sulle case anziani, sulle cure a domicilio, sugli ospedali e sulle strutture sociali

- per combattere peggioramenti nella scuola, nella cultura e nella formazione/ricerca universitaria

- per evitare il degrado dei servizi fondamentali (es. giustizia, sicurezza, trasporti pubblici, protezione dell’ambiente).

La maggioranza delle cittadine e dei cittadini non ha purtroppo condiviso le nostre preoccupazioni! La vittoria del SÌ avalla purtroppo un metodo di risanamento finanziario ingiusto e poco
rispettoso della legalità. In effetti l’art. 34 ter della Costituzione cantonale invita ad un approccio equilibrato e l’art. 31d della Legge sulla gestione e sul controllo finanziario dello Stato impone che si faccia un Piano di riequilibrio, che agisca sulle spese e sui ricavi. Ad es. nella manovra di risanamento delle finanze del 2019 le riduzioni di spesa sono state il 48% ed i maggiori ricavi il 52%.

Escludere ogni aumento delle entrate, come fa il Decreto, è ingiusto, perché ai ricchi non viene chiesto nulla, mentre tutti i sacrifici pesano sulla maggioranza della popolazione.

Ricordiamo che la situazione finanziaria cantonale è legata anche ai buchi lasciati dagli sgravi fiscali “senza rete” degli ultimi 25 anni, pari a 300-400 mio Fr di minori entrate annue e che, come sottolinea come l’ultimo Rapporto sulle finanze pubbliche dell’Istituto di ricerche economiche, il Ticino ha spese complessive cantonali e comunali sotto la media svizzera, malgrado salari più, tassi di povertà più alti e una popolazione più anziana della media svizzera.

Migliorare l’efficienza e l’efficacia dell’intervento cantonale e comunale è un dovere, ma per far questo occorre agire con progetti puntuali di razionalizzazione che coinvolgano i due livelli: e
non imponendo al Governo di fare del forbicicchio sulle spese cantonali. 

Dopo il voto del 15 maggio le 22 associazioni, sindacati e partiti del Comitato referendario dovranno pertanto battersi ancora contro l’agire neoliberista della maggioranza parlamentare e
contro le eventuali decisioni ingiuste che saranno prese il Governo".

Potrebbe interessarti anche
Tags
TOP News
© 2024 , All rights reserved

Stai guardando la versione del sito mobile su un computer fisso.
Per una migliore esperienza ti consigliamo di passare alla versione ottimizzata per desktop.

Vai alla versione Desktop
rimani sulla versione mobile