BERNA - Il Consigliere nazionale Rocco Cattaneo ha presentato nella mattinata di ieri (martedì) una mozione per eliminare gli ostacoli burocratici allo sviluppo dell’agrivoltaico. Insieme ai cofirmatari della proposta (Alex Farinelli, Niklaus-Samuel Gugger, Fabio Regazzi, Markus Ritter, Daniel Ruch, Albert Rösti, Bruno Storni, Jacqueline de Quattro) invita il Consiglio federale a modificare l’articolo 18 della LPT (Legge federale sulla pianificazione del territorio) in modo tale da permettere in principio la creazione di sistemi agrivoltaici.
Attualmente, solo impianti “sufficientemente adattati” sono permessi senza autorizzazione sui tetti delle serre. Questo riduce notevolmente il potenziale dell’agrivoltaico. La proposta del Consigliere nazionale ticinese e cofirmatari è che la legge permetta esplicitamente di principio la creazione di sistemi agrivoltaici. Rientrano nella definizione di sistemi agrivoltaici le strutture che hanno almeno una delle seguenti caratteristiche: migliorano il potenziale qualitativo e quantitativo della produzione agricola/ortofrutticola; migliorano la capacità di adattamento del suddetto settore al cambiamento climatico, oppure; proteggono il raccolto dalle intemperie. Sono escluse dalla definizione quelle strutture che non permettono alla produzione agricola di essere l’attività principale su un terreno e che non sono rimovibili.
L’agrivoltaico, ossia la combinazione di infrastrutture funzionali alle coltivazioni ortofrutticole con l'applicazione di moduli fotovoltaici è una intelligente opportunità per migliorare sensibilmente le condizioni di coltivazione e al tempo stesso per produrre energia pulita. I sistemi agrivoltaici, come definiti ad esempio dalla norma europea DIN 91434, hanno in principio lo scopo di proteggere le colture (per es. da eccessiva insolazione, grandine, forti piogge, gelo, ecc.) per assicurare il raccolto in termini di quantità e qualità. Non si tratta di fotovoltaico standard, bensì di strumenti agricoli veri e propri, che sono anche in grado di generare elettricità.
In particolare, facciamo qui riferimento ai sistemi dinamici, che permettono di adattarsi alle variazioni climatiche e di modulare in modo ottimale l’esposizione solare delle culture. Attualmente, l’art. 18a della LPT garantisce la possibilità di installare pannelli solari sui tetti delle serre, in quanto si ritiene che tali impianti solari abbiano un basso impatto sul paesaggio. Ma questo non permette di sfruttare appieno il potenziale dell’agrivoltaico. Il danno al paesaggio sarebbe infatti inesistente se per esempio, con i sistemi agrivoltaici, si sostituissero le protezioni delle colture già esistenti (come tunnel di plastica o reti di protezione). Bisogna inoltre notare che i sistemi agro-fotovoltaici non sono permanenti, cioè l'ancoraggio può essere effettuato senza cemento e senza impatto sul terreno. Tutto ciò è dimostrato da due progetti pilota realizzati presso Agroscope di Conthey (VS) e sviluppati dall’Università di Scienze Applicate di Zurigo ZHAW e da Insolight, su coltivazioni di lattuga e lamponi. L’offensiva solare recentemente approvata dal parlamento agevola l’installazione di grandi impianti solari nelle zone di montagna.
Per quanto riguarda l’agrivoltaico, tuttavia, c’è ancora molto lavoro da fare per migliorare le condizioni quadro. L’agrivoltaico offre una grande opportunità in più per realizzare rapidamente grandi impianti solari senza sacrificare terreni e per favorire la sicurezza nazionale di approvvigionamento alimentare.