MENDRISIO - Riceviamo e pubblichiamo un comunicato diramato dai Giovani UDC Ticino a firma del presidente Diego Baratti.
- Oggi, in data mercoledì 15.03.2023, al liceo cantonale di Mendrisio si è verificato un grave fatto di propaganda sindacale all’interno del sedime: durante la pausa del mattino, alcuni docenti, dopo aver appeso uno striscione nell’atrio (con la scritta “-40% di dignità”), hanno preso parola con il microfono, urlando a gran voce slogan sindacali di propaganda, con il chiaro intento di influenzare l’opinione degli studenti sul tema legato alla riduzione del tasso di conversione. Mentre ciò accadeva, altri docenti erano in giro per l’atrio del liceo a distribuire materiale propagandistico sul tema: uno scritto anonimo con la rivendicazione di non si sa bene quali docenti, e un documento con alcune osservazioni del gruppo “ErreDiPi” (Rete per la difesa delle pensioni, ndr).
I dipendenti pubblici hanno ovviamente tutto il diritto di manifestare e reclamare per le tematiche a loro care, ma è inaccettabile che lo facciano all’interno della scuola durante l’orario scolastico: in un ambiente che dovrebbe sviluppare lo spirito critico degli allievi, dando spazio egualmente a tutte le parti. È inaccettabile che i docenti (con il beneplacito dei direttori) utilizzino la scuola per veicolare i propri messaggi politici.
Purtroppo, non è il primo caso di propaganda a senso unico che accade all’interno del Liceo di Mendrisio: durante i mesi di ottobre e dicembre, infatti, sul sedime scolastico era presente la mostra “noi gender”, che portava avanti un certo discorso legato alla cultura woke, che vuole insegnare ai nostri ragazzi come parlare, scrivere e pensare, ancora una volta senza dare voce nessuna controparte critica sul tema -.
Chiediamo con forza alla direzione di impedire questi comportamenti scorretti da parte dei docenti e di astenersi da qualsiasi presa di posizione politica durante gli orari scolastici, e al DECS di intervenire, sanzionando i docenti coinvolti -.