di Boris Bignasca (a nome del Gruppo parlamentare della Lega)
La recente protesta di alcuni insegnanti, che ha coinvolto gli studenti delle scuole pubbliche solleva preoccupazioni sulla qualità dell’educazione in Canton Ticino. La difesa dei privilegi pensionistici dei docenti è ritenuta da buona parte della popolazione ingiusta e obsoleta. La differenza tra le condizioni lavorative degli insegnanti della scuola pubblica rispetto ai lavoratori del settore privato è abissale.
La scelta di manifestare durante un giorno lavorativo, invece del fine settimana o durante le vacanze scolastiche, è stata fortemente criticata per l'impatto che ha sugli studenti e le famiglie coinvolte. Si solleva il dubbio se fosse opportuno trovare modalità alternative di protesta che non interrompessero le attività didattiche. È essenziale inoltre che certi temi rimangano al di fuori della scuola per garantire un'istruzione imparziale e apolitica.Il Consiglio di Stato e il Gran Consiglio hanno inoltre recentemente deciso di aumentare del 2.5% gli stipendi dei docenti cantonali e degli altri dipendenti, tramite un esborso finanziario non indifferente per le già fragili finanze cantonali.
Andando avanti così i nostri giovani, avranno un’istruzione debole e politicizzata e al contempo avremo delle finanze fragili dovute a debiti enormi. Basti pensare che per risanare completamente l’IPCT servirebbero 3 miliardi dei contribuenti, cioè per fare un paragone il valore globale di Credit Suisse. Si vuole che questo buco venga finanziato completamente dai contribuenti ticinesi? Se questo sarà il clima intorno alla cassa pensioni cantonale, il gruppo LEGA annuncia già battaglia. I 500 milioni di risanamento deciso nel 2012 e i 700 milioni di prestito varati la scorsa legislatura sono già troppi. Basta spennare i cittadini! I ticinesi hanno bisogno di altre decisioni politiche urgenti come la deduzione integrale dei premi di cassa malati e l’istituzione della tredicesima AVS per le classi sociali svantaggiate.