Pubblichiamo la lettera che il presidente UDC Svizzera e consigliere agli Stati Marco Chiesa ha scritto alla consigliera federale e ministro della Giustizia Elisabeth Baume-Schneider, per renderla attenta al deterioramento della situazione dei richiedenti asilo nelle zone di confine del nostro Cantone; in particolare, il centro di accoglienza di Chiasso, sovraffollato e i cui residenti si rendono spesso responsabili di risse e crimini nella zona, alimentando proteste e preoccupazione tra la popolazione.
di Marco Chiesa*
"C'è il timore che prima o poi succeda qualcosa di grave". Queste le parole del comandante della polizia comunale di Chiasso, Nicolas Poncini. I reati causati dai richiedenti l'asilo preoccupano da mesi la popolazione della città di confine. Particolarmente deplorevole è il comportamento di alcuni individui di origine magrebina. Secondo quanto riportato dalla stampa, il centro di accoglienza di Chiasso può ospitare un massimo di 350 migranti. Attualmente sono quasi il doppio. I ristoratori confermano che sovente devono chiamare la polizia più volte al giorno per sedare le numerose risse scatenate dai migranti.
La popolazione ritiene - e questo è uno sviluppo preoccupante - che le autorità federali siano inerti. Secondo molti cittadini, Berna non vede i problemi che i ticinesi devono sopportare quotidianamente. Abbiamo a che fare con una moltitudine di piccoli crimini che nel complesso sono intollerabili e non vengono perseguiti in alcun modo: furti, minacce, molestie, e molto altro. È una situazione frustrante, che va oltre la regione del Mendrisiotto.
Qualche settimana fa a Lugano, più precisamente nel giardino del sottoscritto presidente dell’UDC Svizzera, sono stati sorpresi a mezzanotte dei migranti magrebini. Dopo il furto di oggetti di valore dall’auto e sulla base di foto segnaletiche, è stata presentata una denuncia alla polizia.
Le prospettive sono fosche. Il numero di migranti richiedenti l’asilo indesiderati aumenterà ancora di più, e con esso i disagi e le preoccupazioni della popolazione.
A nome dell’UDC Svizzera, promotrice della recente sessione straordinaria estiva sulla migrazione, chiediamo alle autorità politiche di adottare misure per porre immediatamente fine a questa situazione insostenibile e prevenire un quadro ancora peggiore.
Le chiediamo, in qualità di Consigliera federale e Ministro della Giustizia, di attuare in particolare le seguenti misure:
1. Finché Schengen-Dublino non funzionerà a dovere, ogni Stato è responsabile del controllo alle proprie frontiere. La Consigliera Federale Baume-Schneider deve farsi portavoce di questa esigenza presso l'Unione Europea e metterla in pratica in Svizzera.
2. Chi giunge in Svizzera attraverso un paese terzo sicuro non ha diritto ad alcuna procedura di asilo e di soggiorno.
3. Gli stranieri criminali devono essere sistematicamente espulsi.
4. Le procedure di asilo devono essere svolte in zone di transito al confine nazionale e/o in un paese terzo sicuro (ad esempio il Ruanda).
* presidente UDC Svizzera e consigliere agli Stati