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13.10.23 - 16:420

L'UDC: "No a altre strutture per migranti in Ticino e si faccia qualcosa per Chiasso"

Con una mozione e una interpellanza l'Unione Democratica di Centro invita il Consiglio di Stato a alzare la voce con Berna e a "sospendere l'apertura di nuove strutture", oltre che cercare di capire cosa sta succedendo nella cittadina di confine

BERNA - "Chiasso non è il Bronx di New York". L'UDC chiede interventi per ripristinare la sicurezza in Ticino e a Chiasso, compromessa al momento dal grande numero di migranti ospitati al centro, oltre che al Cantone di alzare la voce presso il Consiglio Federale affinchè non vengano allestite altre strutture per accoglierli (per esempio si parla, sempre nel Mendrisiotto, della Perfetta di Arzo).

Con una mozione di Pamini, infatti, si domanda con fermezza di agire immediatamente come mediatore con il Consiglio Federale, in particolare con la capo del Dipartimento federale di giustizia e polizia, la signora Baume Schneider, con l’obiettivo di risolvere la problematica di Chiasso in modo efficace, evitando che si replichi in altre regioni e comuni del Canton Ticino" e "di sospendere qualsiasi iniziativa volta all’apertura di nuove strutture nel territorio cantonale, poiché ciò comporterebbe il sostegno a una politica di asilo troppo permissiva e miope, che rifugge dai problemi e che è stata promossa dal Dipartimento federale di giustizia e polizia". Specificatamente, preoccupata che, secondo l'Ufficio cantonale dei richiedenti l'asilo, la struttura de La Perfetta ad Arzo verrà aperta per ospitare i migranti, e altre sono in fase di valutazione e per le quali sono stati presi dei contatti con le autorità interessate.

"Questa è la logica conseguenza alla disastrosa gestione del settore dell’asilo della capo del Dipartimento federale di Giustizia e Polizia, signora Baume – Schneider, che continua a sostenere pubblicamente che tutto va bene e che la Svizzera sta gestendo correttamente la situazione. Un caos che costerà ai contribuenti più di 4 miliardi di Franchi quest’anno, solo a livello federale", tuona l'UDC, che cita qualche dato che fotografa a suo avviso la situazione attuale: "Gli interventi di polizia nella cittadina di confine di Chiasso legati ai richiedenti l’asilo sono oltre 400 (dato 09.2023) e sono aumentati del 42% rispetto al 2022 e del 278% rispetto al 2021. Due richiedenti l’asilo algerini e maggiorenni, hanno recentemente commesso abusi sessuali su una minorenne nel bagno di un treno tra Lugano e Chiasso. I casi di violenze, furti e di violazione della legge si registrano quotidianamente in tutto il paese".

Dunque, è necessario, per il partito, che si cambi la politica di accoglienza e al contempo che si faccia luce del motivo per cui a Chiasso si fatica a controllare gli episodi di violenza. In merito è stato inoltrato un secondo atto parlamentare, una interpellanza, che denuncia "una prassi lassista nella repressione della violenza. I facinorosi che menano le mani, si armano di bastoni e coltelli, provocano risse e aggrediscono le persone, il più delle volte vengono rimessi in libertà dopo poche ore con una semplice stesura di un verbale, quando invece devono essere immediatamente incarcerati e spediti 48 ore dopo davanti al Giudice dei provvedimenti coercitivi per la convalida dell’arresto", dove si esortano "Polizia e Ministero pubblico a applicare rigorosamente la legge".

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