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26.03.24 - 13:160

Sirica: "Gobbi si autosospenda dalla conduzione della Polizia". Sergi: "Si nomini un procuratore straordinario"

Arrivano da sinistra le prime reazioni politiche all’apertura di un’inchiesta penale da parte del Ministero pubblico sull’incidente che ha visto coinvolto il ministro

BELLINZONA – Arrivano da sinistra le prime reazioni politiche all’apertura di un’inchiesta penale da parte del Ministero pubblico sull’incidente che ha visto coinvolto il ministro Norman Gobbi.

"Ritengo sia perlomeno opportuno che il direttore del Dipartimento istituzioni si autosospenda dalla conduzione della Polizia, almeno fino a che l'inchiesta non sarà terminata”, ha dichiarato a ‘laRegione’ il copresidente del Partito socialista Fabrizio Sirica. L’inchiesta, aggiunge Sirica, vede un agente indagato per ipotesi di favoreggiamento nei confronti del direttore del Dipartimento istituzioni, quindi penso sia un passo che egli debba compiere. E precisa: “senza pregiudizio nei confronti di nessuno, ma per salvaguardare l’immagine delle istituzioni che purtroppo rischia di essere compromessa dall’apertura di un’inchiesta di questo tipo”.

Secondo il copresidente socialista “ci sono troppe zone d’ombra e troppe dichiarazioni prima fatte poi ritrattate, e tutto ciò non aumenta né favorisce la fiducia nelle istituzioni”.

L'interpellanza dell'MPS

Anche il Movimento per il socialismo chiede, con un’interpellanza, che Gobbi faccia un passo indietro, ma va oltre, auspicando la nomina di un procuratore straordinario che si occupi del caso. Ecco il testo dell’atto parlamentare firmato da Giuseppe Sergi e Matteo Pronzini.

“Sulla base di esperienze passate – quante volte l’MPS ha denunciato comportamenti non cristallini da parte dell’autorità politica? - non abbiamo molta fiducia che la magistratura - anche in questo caso guidata dal signor “non luogo a procedere”, il procuratore generale Andrea Pagani – voglia e sappia fare chiarezza; sta di fatto che l’apertura dell’inchiesta è, a nostro modo di vedere, già sufficiente per fare alcune riflessioni politiche. La prima è legata al contenuto stesso dell’istruttoria.

Come è possibile, ci chiediamo, che in una vicenda che vede coinvolto un consigliere di Stato (quindi uno dei maggiori rappresentanti dell’autorità politica del paese) non sia chiaro cosa effettivamente è successo? Come è possibile che le versioni di tutti coloro che sono stati coinvolti nella vicenda (consigliere di Stato, poliziotti intervenuti sul posto, catena di comando della polizia, etc.) non abbiano permesso di stabilire cosa sia effettivamente successo, in particolare per le procedure di rilevazione del tasso alcolemico del consigliere di Stato?

Già il fatto che la Magistratura sia costretta ad intervenire e ad aprire un’inchiesta per “ricostruire l’accaduto” – e siamo di fronte a tre o quattro questioni che, in un normale contesto, verrebbero chiarite in meno di un’ora – mette in evidenza un problema politico grande come una casa. Una seconda considerazione riguarda l’inchiesta stessa.

Il Cantone ha appena vissuto l’ennesima discussione politica nella quale è emersa la constatazione di un legame “incestuoso” tra il potere politico e quello giudiziario. Questo rapporto si è manifestato nella elezione dei magistrati, ma investe anche altri corpi dello Stato, a cominciare dalla polizia. Il fatto che l’inchiesta veda indagato un agente di polizia per favoreggiamento non è che l’epifenomeno di questo rapporto. Quando mai un normale cittadino, beccato con problemi di alcolemia in seguito ad un incidente, ha potuto contare su un atteggiamento di “favore” da parte della polizia cantonale intervenuta sul luogo dell’incidente?

Dobbiamo quindi interrogarci sul senso di un’inchiesta che coinvolge il responsabile politico della polizia e che vede la polizia stessa implicata nella sua veste di protagonista e “testimone” della vicenda stessa. Le premesse non sono certamente delle migliori. Alla luce di queste considerazioni chiediamo al Consiglio di Stato, con urgenza, quanto segue:

1. Non ritiene necessario che la conduzione dell’inchiesta venga affidata ad un procuratore straordinario esterno – magari proveniente da un altro Cantone, come già fatto in passato?

2. Non ritiene necessario che le responsabilità politiche relative alla magistratura e alla polizia oggi attribuite a Norman Gobbi nella sua qualità di responsabile del dipartimento delle Istituzioni, vengano affidate ad un altro membro dell’esecutivo, questo perlomeno fino alla fine dell’inchiesta?”

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