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TiPress/Maria Linda Clericetti
Politica
30.05.24 - 12:370

Cassa pensioni, Lega e UDC tuonano contro l'ErreDiPi

"A rappresentare i collaboratori dello Stato all’interno dell’Istituto ci sono ora i portatori più estremisti di una visione irragionevole, che pretende il mantenimento ad oltranza di privilegi anacronistici del funzionariato"

BELLINZONA - Lega e UDC tuonano contro la Rete per la difesa delle pensioni che, a pochi giorni dalla votazione sulle misure di compensazione per gli affiliati all'Istituto cantonale di previdenza, ha conquistato la maggioranza nel Consiglio di amministrazione dell'istituto. I circa 5'000 affiliati che hanno partecipato all'elezione dei delegati hanno infatti sancito l'entrata nel CdA di ben tre candidati dell'ErreDiPi sui cinque seggi disponibili. Una clamorosa vittoria per il movimento che fa capo al docente Enrico Quaresmini e una bruciante sconfitta per i sindacati storici - VPOD, OCST e SIT - che hanno perso un seggio a testa (LEGGI GLI ARTICOLI CORRELATI).

"IPCT dominata da ErreDiPi: la garanzia che la spremitura del contribuente non terminerà mai! Un motivo in più per votare NO il 9 giugno". Titola così il suo comunicato la Lega.

"L’entrata in forze nel CdA della Cassa pensioni del Cantone di ErreDiPi, che ha ottenuto tre dei cinque seggi riservati agli assicurati a scapito dei sindacati storici, conferma la necessità di votare NO alle misure di compensazione IPCT il prossimo 9 giugno. Infatti a rappresentare i collaboratori dello Stato all’interno dell’Istituto previdenziale cantonale ci sono ora i portatori più estremisti – capitanati da un docente liceale in arrivo da oltreconfine - di una visione irragionevole, che pretende il mantenimento ad oltranza di privilegi anacronistici del funzionariato a spese dei contribuenti ticinesi; e che oltretutto persegue i propri obiettivi con modalità non svizzere.

È evidente che con un CdA controllato da ErreDiPi la logica sarà quella della rivendicazione ad oltranza. Una simile composizione del CdA è la garanzia che, nella denegata ipotesi in cui il 9 giugno le misure di compensazione dovessero venire approvate dal popolo, tempo pochi anni ed ai contribuenti verrà nuovamente chiesto di iniettare ulteriori centinaia di milioni nella cassa pensioni dello Stato. Ricordiamo che il Gran Consiglio ha già stanziato mezzo miliardo nel 2012, e che le misure di compensazione in votazione il 9 giugno costerebbero altri 800 milioni in vent’anni. Intanto IPCT applica ancora oggi un tasso di conversione superiore al 6%, che nessun’altra cassa cantonale ha. Questo malgrado il suo grado di copertura, con il 64.85%, sia di gran lunga il peggiore della Svizzera. Basta spremere i contribuenti come limoni per mantenere gli infinanziabili privilegi pensionistici di chi beneficia del pubblico impiego! Il fatto poi che solo 29% degli aventi diritto abbia partecipato all’elezione dei rappresentanti nel CdA IPCT dimostra che il tema delle misure di compensazione non è in realtà molto sentito nemmeno tra gli assicurati; se non, appunto, da una minoranza rumorosa, estremista e non svizzera. Chi non vuole trasformare le proprie tasche nel self-service del signor Quaresmini ed accoliti, il 9 giugno vota NO alle misure di compensazione IPCT!".

Il comunicato dell'UDC

Sulla stessa linea la nota stampa dell'UDC ticinese: "Dalle grida dalla piazza alla responsabilità di assumersi il compito di trovare delle soluzioni. ErreDiPi ha ora la maggioranza dei rappresentanti degli assicurati nel CdA di IPCT, passi finalmente dalle parole ai fatti. Dei 17'000 affilati all’IPCT, solo 5'000 hanno espresso il loro voto per l’elezione del CdA dell’IPCT, a conferma che tutto il chiasso mediatico orchestrato nelle piazze da ErreDiPi, la succursale dell’MPS, non tocca le corde nemmeno dei dipendenti pubblici.

Ora ErreDiP e di conseguenza MPS, non potranno più dare la colpa agli altri partiti per la situazione in cui versa la cassa pensione dello Stato, che ricordiamo è tra le peggiori della Svizzera, anche se continua imperterrita a garantire prestazione ai suoi assicurati assolutamente anacronistiche e insostenibili finanziariamente. Dovranno assumersi la responsabilità di risanare la cassa pensione dello Stato, di garantirne gli impegni con gli assicurati, o in alternativa, metterci la faccia e ammettere finalmente, che non si può più continuare a garantire simili privilegi ai dipendenti pubblici con i soldi dei contribuenti. Essi, oltre a percepire salari di almeno il 15% superiori al settore privato, beneficiano del posto fisso, di prestazioni ponte oramai sconosciute nel privato e di un tasso di conversione assolutamente fuori luogo. L’IPCT garantisce ad esempio un tasso di conversione oltre il 6%, quando nel privato la media si aggira attorno al 4,8%. Anche nelle altre casse pensioni pubbliche il tasso di conversione non raggiunge più questi livelli da tempo.

Formuliamo pertanto i migliori auguri di buon lavoro ai nuovi membri del CdA di ErreDiPi, come del resto a tutti gli altri, invitando i cittadini a votare No alle misure di compensazione il prossimo 9 giugno, affinché il CdA dell’IPCT sia finalmente obbligato a presentare un progetto di risanamento della cassa pensione dello Stato, che ha un manco di copertura di circa 3 miliardi di franchi, evitando ancora una volta di chiamare alla cassa i contribuenti ticinesi, che nel 2012 hanno già dovuto sborsare quasi 500 milioni di franchi. In alternativa, ossia se le misure venissero accolte, si rimanderà ancora una volta questo importante compito in modo del tutto irresponsabile".

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