ticinolibero
Politica
10.01.25 - 13:530

Dubbi sulle nuove direttive scolastiche: costi e vaghezza sotto accusa

I deputati Cotti e Zanetti criticano il Decs sulle misure contro i comportamenti inadeguati in ambito scolastico: “Un costoso esercizio burocratico dalle basi poco solide. Gli strumenti esistono già, manca l’applicazione"

BELLINZONA - Le direttive sui comportamenti inadeguati nell’ambito scolastico, introdotte dal Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (Decs), sollevano perplessità. I deputati Giuseppe Cotti (Centro) e Tiziano Zanetti (Plr) hanno presentato un’interrogazione che critica queste misure, definite come un costoso esercizio burocratico dalle basi poco solide.

Secondo i due granconsiglieri, gli strumenti già esistenti per affrontare situazioni problematiche nelle scuole risultano adeguati. Cotti e Zanetti citano il Codice penale, che disciplina reati quali violenza fisica, psicologica o sessuale, e la Legge sull’ordinamento degli impiegati dello Stato (Lord), che stabilisce procedure amministrative chiare. “Il problema – sottolineano – non risiede nell’assenza di normative, ma nella loro mancata applicazione da parte dei superiori diretti”. Per i due deputati, l’introduzione di ulteriori regolamenti riflette una scarsa fiducia nei confronti del personale scolastico, contraddetta dai dati e dall’esperienza sul campo.

Rischio di arbitrarietà e danni collaterali

Cotti e Zanetti mettono in evidenza la vaghezza delle definizioni contenute nelle direttive. Espressioni come “linguaggio verbale o non verbale percepito come umiliante” o “atti capaci di degradare il clima d’istituto” lasciano spazio a interpretazioni soggettive, che potrebbero generare conflitti e disuguaglianze nell’applicazione. Un richiamo educativo fermo o un tono critico, ad esempio, rischiano di essere erroneamente classificati come comportamenti inadeguati. Questo potrebbe portare all’avvio di procedure sproporzionate, con conseguenze negative sul clima lavorativo e sulla serenità degli insegnanti.

Inoltre, l’interrogazione segnala che queste direttive potrebbero comportare costi economici e amministrativi significativi. “Quali sono le basi scientifiche che giustificano tali misure?” chiedono i deputati al Consiglio di Stato. “E quale sarà il costo complessivo di questa regolamentazione?”

Una risposta necessaria

Cotti, che già a dicembre scorso, in qualità di segretario comunale di Brissago, aveva espresso alcune perplessità verso l’estensione delle direttive alle scuole comunali, torna a ribadire che le misure rappresentano un’inadeguata risposta a problemi che potrebbero essere affrontati con gli strumenti già disponibili. I due deputati auspicano una riflessione più approfondita da parte del Consiglio di Stato per evitare che interventi burocratici sproporzionati compromettano il clima educativo e gravino inutilmente sulle risorse pubbliche.

Potrebbe interessarti anche
Tags
TOP News
© 2025 , All rights reserved

Stai guardando la versione del sito mobile su un computer fisso.
Per una migliore esperienza ti consigliamo di passare alla versione ottimizzata per desktop.

Vai alla versione Desktop
rimani sulla versione mobile