LUGANO – I primi a volere il Cardiocentro di fatto privatizzato erano proprio Sanvido e Pellanda. Lo svela il gruppo Grazie Cardiocentro, il quale non poteva far passare senza replica la durissima nota interna diffusa dai due. Quella dei promotori è una lunga presa di posizione.
Il gruppo è "incredulo e sconcertato di fronte all’attacco sferrato nei nostri confronti da parte dei vertici dell’Ente ospedaliero cantonale. Il presidente e il direttore generale dell’EOC hanno infatti utilizzato una mossa senza precedenti per screditare l’intera comunità che si sta battendo a sostegno dell’ospedale del cuore. Se non sorprendono l’arroganza, il livore e il ricorso sistematico alla denigrazione - ormai marchio di fabbrica del duo Sanvido-Pellanda - ci lascia increduli, come cittadini, l’utilizzo degli indirizzi e-mail di migliaia di dipendenti per diffondere offese e menzogne contro il Cardiocentro. Ci chiediamo se sia lecito, anche solo dal profilo etico, che un’istituzione pubblica faccia capo a un tale strumento per fare propaganda e diffamare un istituto di punta della sanità ticinese, oltre al migliaio di cittadini che hanno già sottoscritto l’iniziativa, in un solo giorno di raccolta".
I promotori si chiedono se sia giusto coinvolgere in una battaglia politica i dipendenti dell’EOC : secondo loro è un modo, anche poco velato, per dire di non firmare. "Un modus operandi, quello dei vertici dell’EOC, antitetico rispetto a quello messo in atto dall’ospedale del cuore e di cui siamo orgogliosi" e su cui "è auspicabile che le Istituzioni facciano chiarezza", anche per capire se l’azione era condivisa anche dal resto del CdA, dal DSS che dovrebbe essere garante per tutti.
Poi, ovviamente, vi è la replica al contenuto dell’email, in cui si accusava di fatto gli iniziativisti di voler mettere l’ospedale del cuore in mano a interessi privati. "Riteniamo che non si possa più sorvolare su un aspetto non ancora messo adeguatamente in risalto. Il presidente dell’EOC - membro del Consiglio di Fondazione del Cardiocentro per 10 lunghi anni - si esibisce oggi in pompose e strumentali difese della volontà del fondatore e della sanità pubblica che, a suo dire, non lascerebbero alternative a un assorbimento dell’ospedale del cuore nell’EOC. Eppure, solo fino a poco tempo fa, tali granitiche convinzioni vertevano nella direzione diametralmente opposta. In uno dei numerosi documenti, a firma Paolo Sanvido, del corposo dossier sulle trattative tra Ente e Cardiocentro, l’attuale presidente, proponeva per iscritto di sottoporre all’EOC la seguente proposta: “Occorre costituire una Nuova Fondazione Cardiocentro Ticino nella quale conferirà il patrimonio dell’attuale Fondazione Cardiocentro Ticino e alla quale l’EOC conferirà un mandato di prestazione per continuare l’attività così come è stata gestita negli ultimi 25 anni con la stessa autonomia decisionale”. Una posizione “cristallina”…. ". Ovvero, era Sanvido a proporre più o meno la stessa idea dell’iniziativa, con un consiglio di amministrazione di cinque membri. "Tra le motivazioni addotte, il vantaggio per l’EOC di non dover iniettare denaro pubblico nel Cardiocentro e di non avere un appesantimento del bilancio, oltre alla maggiore rapidità nell’acquisto dei macchinari da utilizzare in comune". Addirittura, l’iniziativa attuale viene vista come più moderata.
E Pellanda ? "Nel recente passato - probabilmente memore degli anni d’oro trascorsi come CEO nella sanità privata - era addirittura arrivato a ipotizzare la costituzione di una SA per il futuro del Cardiocentro. Questi sono i paladini del servizio pubblico che oggi gonfiano il petto e si riempiono la bocca, strumentalizzando i dipendenti dell’Ente. Ma avremo certamente modo di approfondire ulteriormente questi temi in futuro".
Rivelazioni su cui, probabilmente, si discuterà, su cui ci saranno repliche, ma che mostrano come i vertici dell’EOC spingessero di fatto per un Cardiocentro « privatizzato ». Clamoroso, davvero.