BELLINZONA – È tornato in libertà oggi, stando al Caffè, l’ex infermiere dell’OBV di Mendrisio accusato di aver alterato le dosi dei farmaci di diversi pazienti terminali, portandoli alla morte.
Era in carcere da nove mesi. Inizialmente l’accusa era di maltrattamenti, dopo che qualcuno aveva parlato di quel che accadeva nel reparto di Medicina dove lavorava da anni, poi si allargò alle morti sospette.
Inviava anche foto di pazienti deceduti o malati, sul suo cellulare erano stati trovati anche riferimenti a decapitazioni e esecuzioni ISIS. Faceva parte anche di una confraternita.
L’ipotesi inquietante è che dei colleghi sapessero: le foto, probabilmente condivise sulle chat WhatsApp, portano a forti dubbi. Ma nulla è provato.
Intanto l’uomo è tornato in libertà, dopo nove mesi di carcere: il 19 luglio era stato chiesto un ulteriore prolungamento della carcerazione preventiva, ma il suo avvocato ha vinto il ricorso alla Corte dei reclami penali (Crp). Le accuse, ovviamente, restano.