MILANO – Aumentano i contagi di Coronavirus in Lombardia. Dai sei accertati di qualche ora fa siamo già a 14. Resta grave il 38enne, primo positivo al test, hanno preso il virus cinese anche la moglie incinta di otto mesi e un conoscente.
Altre 4 persone sono di Castiglione D’Adda, città dove vive la coppia. Uno è un amico della coppia contagiata, gli altri tre sono clienti di un bar di Castiglione, pensionati, che non hanno avuto contatti recenti col 38enne: le ipotesi dicono che il contagio sarebbe potuto avvenire partendo dall’amico della coppia, figlio del proprietario del bar di Castiglione e compagno di calcetto del 38enne malato.
Insomma, una catena che inquieta. Inoltre sono state trovate positive altre otto persone, di cui 5 operatori sanitari, infermieri e medici e tre pazienti dell’ospedale di Codogno.
In Veneto sono stati contagiati e si trovano ricoverati in isolamento due anziani di Vo’ Euganeo. L'ospedale è stato messo in sicurezza, pazienti e personale sanitario saranno sottoposti al tampone.
A far impressione sono le misure di precauzione adottate. La Regione Lombardia ha emanato per dieci comuni nella zona di Codogno un’ordinanza molto restrittiva: sono vietate, per una settimana, le attività scolastiche e tutte quelle di aggregazione come il Carnevale, le messe, gli eventi sportivi. Chiusi anche le attività commerciali e i negozi. E Codogno stessa pare già essere una città fantasma, in stile Wuhan. Le misure sono estese anche a Piacenza e a Vo Euganeo (Padova).
Chi rientra dalla Cina è ora obbligato a rimanere per 40 giorni in casa (con sorveglianza attiva, ovvero controlli costanti, per tutti gli individui che negli ultimi 14 giorni abbiano fatto ingresso in Italia dopo aver soggiornato nelle aree della Cina interessate dall’epidemia).
Si stanno inoltre individuando, a livello regionale, i luoghi più adatti per far trascorrere, dove il caso, il periodo di isolamento domiciliare per chi non desiderasse farlo in casa propria. Servono infatti camera singola e bagno personale con utilizzo di guanti e mascherine quando escono dalla stanza (per proteggere chi non è infetto). Per ora la Difesa ha individuato due strutture in Emilia Romagna e Lombardia: una con oltre 130 posti a Piacenza, l’altra con 50-60 posti a Milano.