LUGANO – La situazione in casa FC Lugano non è delle più rassicuranti. Angelo Renzetti ha pubblicamente espresso il dubbio che il passaggio di proprietà sia "una frode". Dichiarazioni che fanno riferimento al burrascoso ingresso in società del nuovo gruppo, ancora in attesa della mini licenza dalla SFL e che gettano ombre sul futuro dei bianconeri.
A fare un po' di chiarezza ci ha pensato il presidente del settore giovanile Leonid Novoselskiy, che ha indetto una conferenza stampa a Cornaredo. "Dopo le dichiarazioni di Renzetti, io ho dovuto fare la conferenza stampa. Voglio condividere quello che su quel futuro perché ci sono fatti che meritano di essere chiariti. Devo partire con le parole che dico sempre ai nostri giocatori: io confermo e garantisco che il nostro progetto giovanile va avanti. Il settore giovanile è indipendente dalla prima squadra", esordisce.
E ancora: "La situazione è tesa. Purtroppo, secondo me, è una conseguenza di comunicazioni fatte male. Io sono fiducioso. Non vedo un dramma come scenario principale, ma sono sicuro che troveremo una soluzione per far andare avanti il Lugano con entusiasmo e passione. Angelo mi ha addossato delle responsabilità. Io ho dovuto e voluto evitare interviste perché parlare pubblicamente a volte non fa bene. Ho sempre reso conto di quello che ho fatto. La vendita della società è stato un processo di almeno due anni. In questi due anni ci sono state diverse trattative a vari livelli. Ma solo una volta la trattativa è arrivata a una conclusione nel dicembre 2019, quando una società inglese firmò il contratto con Renzetti non pagando però. Dopodiché, nessuna trattativa è arrivata a conclusione. L'ultima offerta seria e concreta è stata quella di Thyago De Souza. Io lo conosco da due mesi. Chi mi ha introdotto è stato Lovato. Il primo incontro è durato tre ore e abbiamo parlato di calcio. Io prediligo un calcio basato sui giovani. Hanno parlato con Angelo, ma nelle discussioni non sono rimasto molto coinvolto. È normale, perché non facevo parte delle negoziazione".
Novoselskiy si è anche tolto qualche sassolino dalle scarpe. "Io devo parlare, perché è diventata una cosa non vera, non onesta e non giusta. Quando Angelo ha detto che Bernhard Heusler voleva comprare il Lugano, io ero consapevole che non era vero. Heusler non aveva intenzione di comprare il Lugano e si è detto molto sorpreso. Lui ha un'azienda che fa consulenze. Azienda che ha mandato un'offerta per delle consulenze, così come ne riceviamo centinaia. Non è vero che è colpa mia che non sia arrivato a Lugano. Non è colpa di Leonid Novoselskiy. Ho provato a stare zitto, ma non accetto certe dichiarazioni".
"Perché non c'è Thyago? È una mia proposta, quella di organizzare la conferenza. Non volevo che si mettesse tutto insieme. I miei colleghi stanno parlando e presto organizzeranno una conferenza da parte loro. È la prima volta in vita mia che mi trovo in un contesto dove qualcuno usa la parola frode. E devo dire che non mi sono sentito bene ad essere associato in quel contesto. È una parola pesante. Parlare di frode è ridicolo. Possiamo parlare di responsabilità, ma non di frode. Non voglio andare oltre e spero che la situazione sarà chiarita in maniera positiva".
"Su Braga non posso dire nulla. Non lo conoscevo prima. Ho solo chiesto a lui che tipo di calcio vuole giocare e perché. Lui mi ha detto che è un amante del calcio offensivo e con il pressing alto. Non posso dire che ho visto molte sue partite. Mi ha impressionato la lista dei nomi giocatori top che sono stati allenati da lui quando erano giovani: è un aspetto che dà un segnale e speranza per il futuro. Il primo giorno qui hanno rinnovato i contratti con Guidotti e Muci. È un altro segnale. Il suo stipendio? Per lui è l'ultima chance di fare qualcosa in Europa. È quello che mi ha detto lui. Con Thyago siamo diventati amici e a lui ho consigliato di non esagerare con le dichiarazioni. Do credito a lui, è troppo entusiasta. Ma sono fiducioso. Io so che la nuova proprietà non ha problemi di soldi. Se ho dato il mio benestare per la trattativa vuol dire che io ci credo. Ad oggi continuo a crederci".
"Capisco le preoccupazioni – risponde a un giornalista –. Sono dell'idea che solo con i fatti possiamo uscirne. Anche i media e tifosi devono dare credito alla società. Io sono qui come azionista, non vado via. Facciamo le cose fatte bene e posso garantirvi che supereremo le difficoltà nel miglior modo possibile. Perché quattro giocatori del Sona si stanno allenando con il Lugano? Non lo so perché. Non voglio giudicare".