MELBOURNE - Seppur deluso dalla decisione della Corte federale, Novak Djokovic aveva detto che l'avrebbe rispettata. Infatti ha già lasciato l'Australia.
Dopo l'udienza che ha deciso per la sua espulsione, il tennista è tornato al Park Hotel di Melbourne, il centro di detenzione per immigrati clandestini ma ci è rimasto poco.
Subito dopo è stato accompagnato all'aeroporto e si è imbarcato su un volo Emirates 409 per Dubai.
Intanto sia in Australia che in Serbia la politica commenta il fatto. Ovviamente è soddisfatto il ministro dell’Immigrazione australiano, Alex Hawke. Lasciare Djokovic nel paese sarebbe stato un pericolo per l'intera nazione, ha detto. Per contro, il presidente serbo Aleksandar Vucic ha affermato come il campione possa tornare in patria a testa alta. "Quelli che pensano di aver affermato dei principi hanno dimostrato di non avere principi. Hanno maltrattato un tennista per dieci giorni per poi prendere una decisione che conoscevano dal primo giorno", ha aggiunto.
Per il padre del tennista, che si era già espresso con toni forti nei giorni scorsi, "l’attentato al miglior sportivo del mondo è finito, 50 proiettili al petto di Novak", così ha scritto su Instagram.