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06.07.22 - 11:490

Ci vuole un fisico bestiale... Rocco Cattaneo racconta il segreto del suo settimo podio sulle Dolomiti

"Andare in bicicletta per me è quasi una necessità, un’attività che mi garantisce equilibrio psicofisico e che mi fa star bene”

di Marco Bazzi

Se uno vince per sette volte consecutive una gara estenuante come la Maratona delle Dolomiti – 138 chilometri su un dislivello di 4'300 metri LEGGI QUI – rimanendo sempre al vertice della propria categoria, un segreto dovrà pure averlo… Alimentazione, allenamento? O semplicemente un fisico bestiale, come cantava Luca Carboni?

“Diciamo che il motore funziona ancora bene – racconta Rocco Cattaneo, imprenditore e consigliere nazionale che domenica scorsa ha conquistato il suo settimo podio, confermandosi il più forte tra gli oltre 230 ciclisti della sua categoria di età che hanno tagliato il traguardo -. Essendo stato corridore in gioventù ho un vantaggio: muscoli, cuore, polmoni, ma pure la testa, mi hanno permesso di vincere anche quest’anno. Il motore nel suo complesso, dunque, è ancora buono, la salute tiene ed è un dono fondamentale. Però gli anni passano, e ogni anno per completare la gara ci vogliono 5 o 6 minuti in più”.

In ogni caso, il motore bisogna farlo girare, e quindi al di là di una sana alimentazione l’allenamento è fondamentale: “La voglia di pedalare c’è sempre. Tutti i giorni, in ogni stagione, con il bello e il cattivo tempo, se le condizioni non sono proibitive... Anche quando sono a Berna per le sessioni parlamentari non mi separo mai dalla mia bici, e quando posso al lavoro ci vado pedalando. Il mio programma è regolare: un allenamento lungo il sabato e la domenica, e un’oretta la mattina presto in settimana. Andare in bicicletta per me è quasi una necessità, un’attività che mi garantisce equilibrio psico fisico e che mi fa star bene”.

Prima di affrontare la Maratona, per testare le sue condizioni, Rocco ha fatto la “Nove Colli” a Cesenatico in maggio. Spiega che per lui la sfida sulle strade delle Dolomiti é una prova sportiva con se stesso, più personale che pubblica, una motivazione per tenersi in forma.

“In più - racconta - c’è il contesto fantastico di quella gara, che si svolge in un paradiso a livello paesaggistico, con le strade completamente chiuse al traffico… È un evento che negli anni è diventato un grande attrattore turistico e quindi economico per un'intera regione, che ha saputo coglierne le opportunità sviluppando percorsi, sentieri, servizi. Basti pensare che alla partenza eravamo in 8'000!”.

Chissà se, da grande appassionato e promotore delle discipline legate al ciclismo, sogna in cuor suo a una Maratona sulle montagne ticinesi...

 

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