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Cronaca
10.01.18 - 15:300
Aggiornamento: 21.01.22 - 14:40

"Donald, non ti vogliamo. Non abbiamo bisogno di pazzoidi arancioni". I socialisti chiedono di non far venire Trump in Svizzera

"Rappresenta sessismo, xenofobia, preclusione, negazione dei cambiamenti climatici e politiche economiche arretrate, è una minaccia per il progresso, per la sicurezza e per l'ambiente", si legge in una petizione oline che vorrebbe chiedere al Consiglio Federale di non farlo partecipare al Forum di Davos

BERNA - Donald Trump, quale presidente degli Stati Uniti, dovrebbe partecipare al prossimo Forum Economico di Davos. Ma il Partito socialista non lo vuole: lo ritiene una persona sgradita, e ha lanciato in merito una petizione, subito sostenuta dalla GISO, attraverso Internet.

La motivazione? Il sostegno del PS a persone "che sono impegnate in una società aperta, solidale e rispettosa dell'ambiente. In Svizzera e negli Stati Uniti".

Per contro, Trump per loro è rappresentato da termini negativi quali "sessismo, xenofobia, preclusione, negazione dei cambiamenti climatici e politiche economiche arretrate". Viene ritenuto "una minaccia per il progresso, la sicurezza e l'ambiente".

Da qui, la richiesta che non sia persona benvenuta in Svizzera, a cui hanno aderito quasi 800 persone. Poche, troppo poche affinchè abbiano qualche influenza. Nemmeno una massa di persone probabilmente avrebbe potuto cambiare nulla, dato che Trump è il presidente degli USA, prima potenza mondiale.

Ancor più duro e incisivo il testo dei Giovani Socialisti svizzeri:

"In Svizzera vale: We don’t grab by the pussy – e non abbiamo bisogno di pazzoidi arancioni.

Chiediamo quindi al Consiglio federale di non permettere l’entrata in Svizzera a Donald Trump, mostrando pubblicamente che non tolleriamo razzismo e sessismo. Non possiamo chiudere gli occhi di fronte alla proposta di costruire muri e a battute su guerre nucleari. Ecco perché chiediamo che il Consiglio federali mostri responsabilità politica e rispetto, non lasciando entrare Trump nel nostro paese.

Ecco perché vi incoraggiamo a dire pubblicamente a Donald che tutto ciò non è tollerabile e che la piccola Svizzera si opporrà a ciò".


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