Cronaca
11.04.18 - 16:300
Aggiornamento: 21.01.22 - 14:40
"Non si tratta di povertà ma di una forma di precarietà". Come soluzione, Marazzi rilancia il reddito incondizionato di base
In Svizzera, il 7,5% della popolazione è povero: ma spesso le persone escono da questa situazione nel giro di un anno o due. L'economista vedrebbe il reddito garantito a tutti, bocciato dal popolo, come un mezzo per contenere le oscillazioni economiche di periodi buoni e meno. "Ma sono fenomeni globali"
BERNA – Marazzi rilancia il tema del reddito incondizionato di base, che il popolo ha bocciato alle urne. Secondo l’Ufficio Federale di Statistica, il 7,5% degli svizzeri sono poveri. Le fasce più esposte sono le famiglie monoparentali con figli minorenni o chi vive solo, o ancora chi non ha una formazione post obbligatoria.
Il dato particolare è quello che la situazione di difficoltà spesso, e fortunatamente, non è perenne, ma viene risolta in un anno o due, quando la persona torna a percepire un reddito sufficiente, magari trovando un lavoro. L’economista Christian Marazzi, interpellato da La Regione, preferisce non parlare di povertà ma di una forma di precarietà, non fatta più solo da salari inadeguati. Infatti, ci sono periodi, anche, in un individuo ne riceve uno sopra la media ed esce dalla povertà, e altri dove vi si trova immerso. “Accade per mancanza di occasioni o perché si accettano lavori precari e brevi. Magari pure con salari buoni ma con percentuali basse. Non è più un discorso di emarginazione ma il contrario: si tratta di un’inclusione precaria”.
Marazzi giudica positivo lo Stato sociale svizzero, però è preoccupato per queste nuove forme di povertà. “Mostrano una serie di inadeguatezze dello Stato stesso”.
La risposta a suo avviso sarebbe il reddito di base incondizionato, che permetterebbe a tutti di godere di una continuità nei diritti sociali, ovvero essere meno esposto all’altalenarsi dei periodi economicamente fortunati e di quelli meno.
Il Ticino, aggiunge, è confrontato anche con i frontalieri e la forza lavoro che viene dal Nord Italia, però non è determinante. “Le nuove modalità di occupazione flessibile favoriscono la precarietà e si inscrivono in un’economia globale che impone questo genere di flessibilizzazione”.
Il discorso di dare un reddito base a tutti potrà tornare in auge, o sarà solo una boutade di Marazzi?