di Omar Wicht*
Fa sempre discutere e tiene “banco”, il tema della spesa, o meglio delle spese di qualsiasi tipo oltre frontiera.
Mi spiego meglio, chi critica il ticinese che fa la spesa in Italia, deve rendersi conto che oggigiorno purtroppo e lo dico e ripeto a malincuore, purtroppo conviene, ed è una necessità.
La maggior parte dei cittadini Ticinesi sono in difficoltà (lo sappiamo), molti non vengono neppure ascoltati e vengono spesso “messi da parte”, con frasi non troviamo Ticinesi disposti a fare certi lavori. Mah...
Le stesse aziende, per sopportare la crisi,fanno rifornimenti di manodopera a basso costo.
A volte mi sembra di vivere in un clima di omertà, dove guardare in faccia alla realtà è diventato un optional.
In Ticino servirebbero delle misure severe a salvaguardia, di noi stessi e della nostra economia, ma ciò non accade.
In conclusione visto che in Ticino sembri non cambiare nulla, anzi ancor peggio la volontà popolare viene affossata (vedi prima i nostri) voluta dal popolo ma ritenuta illegale, proporrei uno scambio “interculturale” di qualche mese, tra qualche gruppo di lavoro tra Ticino e Svizzera interna, così da potersi rendere magari conto di cosa,e di come viviamo in Ticino.
La speranza é l’ultima a morire.
*consigliere comunale di Lugano, Lega dei Ticinesi