LUGANO – Omar Wicht non ha peli sulla lingua. Il Consigliere comunale di Lugano è colui che aveva detto di far la spesa in Italia, negli scorsi giorni era parso pronto a fondare un’Associazione consumatori per aiutare i commercianti e favorire la spesa in loco.
Ma oggi su Facebook è tornato a parlare di frontalieri e lo ha fatto con toni durissimi, chiedendo addirittura di costruire un muro a Como e uno a Varese…
Probabilmente a farlo arrabbiare sono stati alcuni pareri sui ticinesi sentiti da lavoratori italiani, si ipotizza da quanto scrive.
In ogni caso, comincia con un eloquente, e scritto in corsivo: “Basta frontalieri! Unico vero danno e distruzione, restate a casa vostra!”.
Numerose, ovviamente, le risposte. E chi li assume? Per Wicht “è un perdente di principio. Non bisogna cadere nel tranello che la colpa non è dei frontalieri ma di chi li assume. Lo stato fa il furbo, si prende la colpa e chiaramente sa che nessuno va contro esso. A volte bastano i piccoli gesti, a malincuore io mi batto contro i “poveri” frontalieri? Ragazzi ma li sentite quando aprono bocca?????? La m---a che sparano contro Ticino e Ticinesi?
Io sto dalla parte del mio territorio e dei miei figli e lo difenderò da tutto ciò che può compromettere la mia vita e quella dei miei figli. Per me, il frontaliere è un problema serio, ripeto lo stato funge da parac--o, ma il frontaliere stesso è la mela marcia del sistema.
Accetta di esser sottopagato, accetta di stare zitto ai casi di dumping, sfotte le nostre regole e le nostre istituzioni. A me non sembra siano tanto dei simpaticoni”.
In quanto ai salari, “ci sono frontalieri che entrano per 500 o 600 franchi al mese, a ore o a giornata.....Lo dico senza peli sulla lingua: fuori dalle palle! Li sentì parlare al bar, nelle salette pause pranzo, parlano male e sfottono noi Ticinesi, sono degli ingrati e oltretutto oltre a danneggiare le nostre vite e i nostri figli ci sbeffeggiano.
Quel che concerne chi li assume non mi riguarda, io combatto gli st----i, poi chi li assume avrà la sua punizione.... gli fallirà la ditta presto o tardi tutto torna”.
Addirittura, “fosse per me costruirei un muro a Como e uno a Varese, li lascerei vivere e lavorare nella loro terra”. E come si farebbe ad andare in Italia, magari in vacanza, chiedono alcuni (o a far la spesa, dato che in fondo ha sempre detto di andarci?). Qui Wicht attacca anche la Penisola: “Meglio Zurigo, Lucerna e Ginevra o visitare città svizzere, che un paese “europeo” neanche in grado di salvare i “fratelli” di Campione”.