BELLINZONA - Un altro ticinese è stato multato a Ponte Chiasso per divieto di sosta. Gli episodi si susseguono, o quanto meno se ne sta dando notizia regolarmente, e qualcuno ha urlato contro gli svizzeri. Chi viene sanzionato, infatti, deve pagare subito e se non ha denaro contante, è costretto ad attraversare a piedi il confine e prelevare, pena il non poter ripartire con l'auto.
"Abbiamo semplicemente applicato una norma del codice stradale, nessuno scandalo o atto contro gli svizzeri", aveva sottolineato a Ticinonews il sindaco di Como Rapinese, che ha voluto la stretta. "Avremmo fatto lo stesso con un'altra targa straniera. Inoltre, sono sicuro che tra gli svizzeri vi sia un plauso per questa vicenda, perché avete una città confinante che è seria, precisa e puntuale come un orologio svizzero".
Le vicende sono in ogni caso singolari. Una coppia è stata multata per aver parcheggiato sulla corsia degli autobus; l'ultimo, di cui viene data notizia oggi su QuiComo, ha spiegato di aver lasciato l'auto fuori parcheggio perché costretto a correre alla toilette, una motivazione che non ha indotto il poliziotto che lo ha beccato a non comminargli una sanzione di 87 euro. E i soldi vanno dati subito, per non far scattare il fermo amministrativo del veicolo, a costo di dover tornare in Svizzera a prelevare.
Oggi anche Piero Marchesi, Consigliere Nazionale e presidente dell'UDC, ha commentato le vicende, sottolineando come a suo avviso non siano vere notizie, ma fatti quotidiani di rispetto delle norme. "Non passa giorno senza che esca qualche notizia che un ticinese (potrebbe essere qualsiasi cittadino straniero con targhe ticinesi) prende una multa a Como", ha scritto sui social. Ma nessuna ingiustizia, a suo dire. "Se l’ha presa è perché avrà parcheggiato fuori dai parcheggi o in zona vietata. Come in Svizzera esigiamo il rispetto delle regole, lo stesso sembrerebbe fare l’Italia. E dunque?". Della serie: basta segnalare casi che sono prassi, anzi bene fa l'Italia a sanzionare, le regole sono regole per tutti.