LUGANO – Lo hanno definito il Consigliere comunale che fa coming out. In realtà, Omar Wicht ha ammesso di fare la spesa in Italia. “La mia riflessione/sfogo, chiamiamola così, ha fatto rumore in quanto questo tema va a toccare soprattutto e non solo una fascia molto ampia della popolazione ticinese, che a causa delle ristrettezze economiche deve ripiegare sulle provviste «a basso costo» per poter vivere. Tema forte, tema importante, tema che al giorno d’oggi molti vivono sulla propria pelle, e quando hai dei figli da sfamare, devi fare delle scelte”, scrive oggi in una lettera indirizzata al Corriere del Ticino.
E dal caos che ha suscitato vuole trarre qualcosa di positivo per i consumatori. “È mia intenzione fondare un’associazione consumatori ticinesi per voler rafforzare la nostra economia locale. Chiunque voglia scambiare delle opinioni costruttive non esiti a contattarmi: omar75@bluewin.ch.
“Quello che mi preme è voler analizzare meglio la situazione, ossia dare un seguito a questa situazione. Mi piacerebbe capire come mai le grandi distribuzioni di prodotti alimentari e altri magazzini hanno gli stessi identici prezzi in tutta la Svizzera. Lo sappiamo tutti che nella Svizzera interna, le paghe sono più alte. Perché questi grandi magazzini non hanno o non mandano un team di studio in Ticino per raccogliere informazioni sul come cercare di attirare i ticinesi, applicando magari degli sconti maggiori o incentivi diretti”, aggiunge.