BERNA - L'impressione generale è che il costo di molti prodotti stia aumentando, anche in Svizzera. E a confermare quello che tantissima gente teme, arrivano dei dati pubblicati dall'Ufficio Federale di Statistica, secondo cui a febbraio l’indice dei prezzi al consumo (IPC) è aumentato dello 0,7% rispetto al mese precedente, attestandosi a 102,4 punti (dicembre 2020 = 100). Rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, il rincaro è stato del +2,2%.
Cosa è l'IPC
Si tratta di è un indicatore dell’inflazione supplementare elaborato sulla base di una metodologia comune ai Paesi membri dell’Unione Europea. Consente di raffrontare il rincaro registrato in Svizzera con quello dei Paesi europei, ponendo un confronto.
I prodotti importati sono aumentati di più
Ma cosa è aumentato, particolarmente? I prezzi dei carburanti (non una sorpresa, appunto), quelli dell'olio da riscaldamento e degli affitti della abitazioni, come anche quelli legati a trasporti come aerei ecc.
Per quanto riguarda i prodotti indigeni, l'aumento dei costi è dell'1,3% rispetto a febbraio 2021 (dello 0,4% rispetto al mese precedente) mentre per quelli importati del 4,9% (e dell'1,4% in confronto a gennaio 2022).
Prodotti petroliferi e energia alle stelle
Scendono, forse a sorpresa, i prezzi dei prodotti alimentari e delle bevande analcoliche, dell'1,1% in confronto al 2021 e della sanità, dell 0,5%. Schizzano invece i costi dei trasporti, su del 7,8%, dei mobili e articoli per la casa (3,8%) e di abitazioni e energia (3,6%), oltre che ristoranti e alberghi (3,7%).
Salta ovviamente all'occhio il più 27,2% dei prodotti petroliferi. Anche energia e carburanti crescono del 18,3%.
In particolare, il costo della benzina è aumentato del 5,3% in un anno, quello dell'olio da riscaldamento dell'8,5%, quello del diesel del 5,1%, quello del pellet di legno del 7,1%.
Anche i costi dei trasporti aerei e del noleggio auto volano
Schizzano verso l'alto anche i prezzi dei trasporti aerei (più 23%, dopo le restrizioni pandemiche) e del noleggo di veicoli personali, di ben il 35%.
Da notare che anche l'abbigliamento costa di più, i pantaloni da uomo sono il capo con una maggior crescita, ovvero l'11,1%. Per contro, scendono molti beni di consumo alimentari.