Politica
22.01.18 - 15:000
Aggiornamento: 19.06.18 - 15:43
"Una chiara maggioranza è definita dal popolo, nella politica manca". Marchesi scrive ai presidenti di partito, "entrate a far parte del comitato per raccogliere le firme"
Il presidente dell'UDC, pur consapevole delle differenti visioni in merito alla libera circolazione, ritiene che il Ticino è particolarmente interessato delle conseguenze negative dell'accordo, e che "è ora che il Ticino trovi una soluzione condivisa da una larga maggioranza di politici e partiti"
BELLINZONA – Piero Marchesi scrive ai presidenti e ai Coordinatori dei partiti in merito all’iniziativa per disdire la libera circolazione. Sa che ci sono visioni diverse, e che non tutti sono d’accordo, ma ritiene che insieme si debba trovare un modo di aiutare il Ticino, che sta risentendo in modo particolare dei problemi causati dall’accordo.
“Il nostro Cantone subisce in modo importante e negativo gli effetti di tale accordo. I dati relativi alle persone in cerca di lavoro, gli iscritti all’assistenza pubblica e i sottoccupati sono aumentati negli ultimi 13 anni – da quando è stata abolita la preferenza indigena – in modo esponenziale”, esordisce in una lettera inviata a tutti i responsabili dei partiti e ai media. “Il popolo ticinese si è più volte espresso sul tema, prima approvando l’iniziativa federale Stop all’immigrazione di massa e in seguito avallando quella cantonale Prima i nostri”.
“Indipendentemente dalle nostre posizioni che possono essere divergenti, ritengo sia ora che il Canton Ticino trovi una soluzione condivisa da una larga maggioranza di politici e partiti, affinché si possa invertire questa pericolosa situazione”, prosegue. “Una chiara maggioranza è già definita dal popolo, nella politica purtroppo non ancora”, accusa.
Riporta il testo dell’iniziativa, convinto che “la Svizzera ha finalmente l’opportunità di decidere in modo autonomo come gestire l’immigrazione governandola in modo più intelligente, dando maggiori opportunità a chi risiede nel nostro Paese, rendendo l’immigrazione un’opportunità e non una minaccia per la popolazione”.
Dunque, invita i presidenti a “aderire al comitato ticinese a sostegno dell’iniziativa” e a segnalare eventuali membri che desiderano essere coinvolti.