BELLINZONA – Quattro movimenti giovanili ticinesi si schierano contro l’iniziativa sull’autodeterminazione: ecco Giovani liberali radicali, Generazione giovani, Giovani verdi e Gioventù socialista (anche se spesso unire le sezioni giovanili si è mostrato più facile rispetto ai “grandi”).
“Per spiegare ai giovani UDC che, se l’iniziativa venisse approvata, potremmo diventare un’isola su cui l’agricoltura sarà l’unica attività economica possibile, i rappresentanti dei quattro movimenti giovanili hanno omaggiato i democentristi con un sacco di patate”, si legge nella nota congiunta.
Viene spiegato come, se un accordo non piacesse alla Svizzera, in caso di si, andrebbe rinegoziato, ma che se esso è tra nazioni diverse, è difficile ottenere una soluzione che piaccia, per cui si andrebbe verso la disdetta, e verso l’isolamento.
Ogni movimento ha portato le sue argomentazioni. “Per i Giovani Liberali Radicali il testo non porta chiarezza fra i livelli di diritto, ma tramite contraddizioni garantisce solamente incertezza. L’iniziativa danneggerebbe la Confederazione sotto molti punti di vista e non garantirebbe più margini di manovra per trattative in ambito politico ed economico. Infatti l’iniziativa non garantirebbe una maggiore autodeterminazione nazionale come vorrebbe farci credere l’UDC, ma introdurrebbe rifgidi vincoli che di fatto porterebbero all’inevitabile isolamento della Svizzera, sia dal punto di vista economico che della politica estera”.
La GISO insiste sulla questione CEDU. “L’iniziativa è in contraddizione con la tradizione Svizzera di paese aperto al mondo e di piattaforma per il dialogo internazionale. Secondo la visione dell’UDC e della Lega, la Svizzera dovrebbe scegliere una via solitaria anche in materia di diritti umani, rescindendo ad esempio la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Il diritto internazionale è sfociato in importanti conquiste per i cittadini e le cittadine, come l’introduzione del diritto di voto per le donne o l’indennizzo delle vittime dell’amianto. Votando NO garantiamo questa protezione anche in futuro”.
Per i Giovani Verdi è inoltre “particolarmente allarmante che l'UDC con la sua iniziativa non attacchi apertamente i diritti umani, che rappresentano regolarmente un ostacolo al suo programma politico. Consapevole che un attacco dichiarato contro questi diritti non sarebbe gradito alla popolazione preferisce seguire una strada apparentemente innocua, ponendo in primo piano il primato della Costituzione svizzera sulla legislazione internazionale. Gli inizianti sperano così di ottenere una decisione popolare contro i diritti fondamentali evitando un dibattito pubblico sulla loro importanza”. Una visione molto simile a quella del partito Verde, insomma.
Infine i Giovani PPD ritengono che “all’interno di questo discorso non vada dimenticata l’importanza della cooperazione internazionale in materia di perseguimento di reati e di indagini. Infatti, la Svizzera coopera in maniera attiva nella lotta alle organizzazioni criminali, scambia informazioni in merito ai reati commessi (soprattutto quelli finanziari o informatici) e processa delinquenti ricercati in altri paesi, tutto questo grazie ai numerosi accordi in materia. Accordi dai quali la Svizzera potrebbe vedersi costretta a ritirarsi, qualora prevedessero norme in contrasto con il nostro diritto federale. Generazione Giovani PPD Ticino è dunque convinta che l’iniziativa metta anche in pericolo la sicurezza, sia interna (non avremmo infatti accesso alle informazioni di altri paesi), sia estera, mettendo a repentaglio le indagini internazionali e la lotta alla mafia, al terrorismo e ad altri di questo genere, sono commessi senza tener conto dei confini nazionali. Per la nostra sicurezza è dunque opportuno respingere questa pericolosa (e controproducente) iniziativa”.
Molti giovani, prosegue la nota, sono confusi dal parlare di giudici stranieri e imposizioni da parte dell’UE. “È poi importante notare che non esistono giudici stranieri con la facoltà di imporre leggi in Svizzera. L’iniziativa è quindi totalmente inutile perché nessun paese ha mai imposto alla Svizzera di sottoscrivere un accordo internazionale. Tra questi giovani confusi ci sono i giovani UDC, i quali vorrebbero che la Svizzera diventi un’isola, senza più relazioni con l’estero”.