BELLINZONA - Ieri, venerdì 9 novembre, il Consiglio di amministrazione dell’Agenzia turistica ticinese (TicinoTurismo) è tornato a discutere della candidatura del direttore, Elia Frapolli. Candidatura confermata sempre ieri dalla Direttiva del PPD, che ha dato il suo imprimatur alla rosa azzurra per il Consiglio di Stato. La lista potrà considerarsi definitiva solo il 21 novembre, visto che uno dei grandi esclusi, l’ex presidente del partito Fabio Bacchetta-Cattori, ha ribadito l’intenzione di andare al voto di fronte al Comitato cantonale.
Se dovesse spuntarla è possibile (ma non certo) che il suo ripescaggio avvenga a scapito di Frapolli. Ma per ora il direttore di TicinoTurismo rimane in corsa. E la sua presenza nella lista pipidina continua a creare disagio nei vertici dell’Agenzia. Ne è la prova una lettera spuntata nelle ultime ore firmata della società degli albergatori, uno dei partner principali di TicinoTurismo.
Una lettera nella quale il Comitato di Hotelleriesuisse Ticino esprime il timore che la politicizzazione dell’Agenzia turistica possa suscitare polemiche e fratture in seno al mondo turistico cantonale. Fenomeni che sarebbero inopportuni in un momento non facile per il settore, dove occorrerebbe al contrario unità di intenti. Gli albergatori tornano dunque a chiedere ai vertici dell’Agenzia turistica di mettere Frapolli di fronte a un ‘aut aut’: o ritira la candidatura o deve dimettersi dalla direzione di TicinoTurismo.
Una posizione drastica che giunge tardiva, in quanto il Consiglio di amministrazione dell’Agenzia turistica si è già espresso sul tema: la prima volta ricalcando l’attuale posizione di Hotelleriesuisse, la seconda concordando con Frapolli alcuni mesi di congedo non pagato durante la campagna elettorale.
Ma è chiaro che la candidatura del direttore continua a far storcere il naso ad alcuni membri del Consiglio di amministrazione e sta creando una sorta di guerra intestina in seno all’Agenzia turistica.