di Marco Chiesa*
Qualche mese fa abbiamo deciso di impegnarci fino in fondo in questa campagna per la democrazia diretta e l’autodeterminazione della Svizzera, non perché fosse facile ma perché abbiamo sempre pensato che fosse la cosa giusta.
Ringrazio sentitamente tutte le persone che in Ticino si sono messe a disposizione con passione e coraggio per sostenere il fronte del SI.
La democrazia diretta comporta il rispetto del risultato democratico. Anche quando non ti arride.
Ora l’agenda politica del nostro Paese prevede importanti temi quali l’accordo quadro con l’UE, il Patto ONU sulle migrazioni, l’accoglimento della direttiva europea sulle armi e la disdetta della libera circolazione delle persone.
Vedremo se tutte la rassicurazioni ricevute in campagna elettorale dai contrari all’autodeterminazione che non vedono alcuna minaccia per la sovranità del nostro Paese, troveranno riscontro nella realtà dei fatti.
L’UDC non smetterà di condurre una politica coerente per una Svizzera libera e indipendente.
*Consigliere Nazionale UDC
In serata in redazione è arrivata una nota del partito che esprime gli stessi concetti del suo rappresentante