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20.02.19 - 11:310
Aggiornamento: 17:17

"Non è il caso di chiedere le dimissioni di Sanvido? L'EOC merita un presidente di altra caratura"

Matteo Pronzini all'attacco: "Personaggio che, nella migliore delle tradizioni mercenarie e con grande spregiudicatezza, dalla sera alla mattina è passato dai CdA della sanità privata a quello della sanità pubblica"

BELLINZONA – Sanvido non è il presidente ideale per l’EOC. Ne è convinto Matteo Pronzini, che invia un’interpellanza dal titolo eloquente: “EOC merita un presidente ed un CdA di ben altra caratura!” e ricorda le perplessità già avute in precedenza.

“L’SMS inviato da Paolo Sanvido, presidente del CdA dell’EOC, al co-primario del Cardiocentro dottor Giovanni Pedrazzini ripropone in modo chiaro e preciso la problematica della mancanza di credibilità, legittimità ed autorevolezza di Paolo Sanvido alla testa di una delle strutture para-statali più importanti del nostro cantone”, si legge.

“L’MPS già in occasione degli ultimi rinnovi delle cariche del CdA dell’EOC aveva sollevato perplessità sui nominativi proposti dal CdS ed in particolare su quello di Paolo Sanvido. Personaggio che, nella migliore delle tradizioni mercenarie e con grande spregiudicatezza, dalla sera alla mattina è passato dai consigli d’amministrazione della sanità privata a quello della sanità pubblica”, prosegue, ricordando i voti raccolti da Sanvido (e dagli altri candidati) al momento della votazione a scrutinio segreto (solo 43).

Non è finita qui: “Al momento della sconfitta, in votazione popolare, della revisione della LEOC, che voleva aprire alla privatizzazione del settore ospedaliero pubblico, l’MPS aveva chiesto formalmente al Consiglio di Stato, tramite una sua mozione del 6 giugno 2016, di pretendere che i membri del CdA dell’EOC, ed anche al presidente Sanvido, rimettessero il loro mandato”. Senza successo.

“Nel frattempo la filosofia e le pratiche privatistiche da parte del CdA sono continuate. Ne sono un esempio il lento ma programmato strangolamento degli Ospedali di Faido e di Acquarossa, la gestione della vertenza Cardiocentro ed ora questo emblematico caso dell’invio dell’SMS di Sanvido. Queste pratiche non devono e non possono aver diritto di cittadinanza in strutture pubbliche che agiscono (o dovrebbero agire) sulla base di un mandato pubblico e delle regole del servizio pubblico”, tuona Pronzini.

E chiede:

“a) non ritiene opportuno chiedere, tramite il proprio rappresentante in seno al CdA, che Paolo Sanvido lasci la carica di presidente del CdA dell’EOC?

b) non ritiene opportuno chiedere, tramite il proprio rappresentante in seno al CdA, che entro la fine dell’anno in corso, tutto il consiglio di amministrazione rimetta il proprio mandato permettendo in questo modo l’elezione di un nuovo Consiglio di amministrazione dell’EOC, composto da persone che, sia per formazione che per visione della sanità, condividono i principi fondamentali di una sanità pubblica?

c) non ritiene opportuno elaborare e presentare al Gran Consiglio un codice di comportamento per gli amministratori dell’EOC che tenga conto di quanto indicato al punto b)?”

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