BELLINZONA - Il coordinamento cantonale Sciopero per il Clima scrive al Governo. In questa settimana, denominata “"Rebellion week", ha deciso di inviare una serie di lettere indirizzate al Consiglio di Stato ticinese per ricevere risposte concrete dalla nuova compagine governativa sulla questione climatica.
“Lo scopo di questa azione è rendere attento il Governo sul ruolo decisivo che esso ricopre nel risolvere immediatamente la questione climatica e di mettere sul tavolo una serie di possibili provvedimenti per far sì che non si possa tergiversare: ci sono le soluzioni, applichiamole!”, si legge. “Infatti dopo aver reso attento il Gran Consiglio sulle problematiche ambientali, dove sono state presentate una serie di proposte contenute nella petizione "Ticino: fai la tua parte per salvare il clima", il Coordinamento si rivolge ora al Governo per ricevere delle risposte celeri: ci aspettiamo che sia l'esecutivo che il legislativo si chinino sulle nostre proposte ed emanino dei provvedimenti nella direzione da noi auspicata!”.
Perché “è ora che la politica si assuma le responsabilità di questa catastrofe imminente e che faccia pagare il prezzo di questo disastro a quelle fasce delle popolazione che si sono arricchite deturpando il nostro territorio, distruggendo le nostre risorse e il clima!”.
La prima è indirizzata al DT di Claudio Zali, ecco integralmente:
“Onorevole signor Consigliere di Stato,
con la presente vorremmo richiamare l’attenzione del Dipartimento del territorio della Repubblica e Cantone Ticino sulle questioni e i problemi inerenti alla crisi climatica e incoraggiare rapidi provvedimenti e soluzioni per questi ultimi portando anche il governo a una maggiore responsabilità e sensibilità per il futuro.
Nel 2018 il Ticino è stato il quarto cantone più motorizzato della Svizzera con 635 automobili ogni 1000 abitanti, senza contare quelle con targhe italiane (dopo Zugo (678) e Vallese e Svitto (645) e ciò si collega ad un massiccio contributo del cantone nelle emissioni di gas ad effetto serra, e quindi nel surriscaldamento globale e nei cambiamenti climatici.
Per questo motivo insistiamo perché il Dipartimento del territorio e in particolare la Sezione della mobilitàponga come sua prima priorità un miglioramento nei seguenti ambiti. Riteniamo anzitutto fondamentale che venga massimizzato il trasferimento del traffico merci su rotaia in modo da ridurre il numero di veicoli pesanti che transitano sul territorio.
Inoltre insistiamo perché venga incentivato l’utilizzo dei mezzi pubblici attraverso la riduzione del prezzo dei biglietti, arrivando alla gratuità per i giovani in formazione, come enunciato dalla petizione “Ticino: fai la tua parte per salvare il clima”, corroborata da più di 4300 firme. La rete dei trasporti pubblici dovrebbe poi coprire con più efficacia l’intero territorio (Lugano per esempio ha una concentrazione di fermate per il trasporto pubblico molto bassa rispetto alle altre città svizzere: meno di 4 fermate/km quadrato).
Per quanto riguarda il bike-sharing chiediamo che si incoraggi l’unificazione degli abbonamenti delle reti, aumentando anche il numero delle postazioni e delle vie ciclabili (seguendo il modello di alcune città oltralpe) e diminuendone il prezzo con l’obiettivo della gratuità.
Infine riteniamo importante l’estensione delle aree park&ride e la riduzione dei parcheggi cittadini accompagnata dalla pedonalizzazione dei centri urbani.
Il settore che segue quello della mobilità in termini di responsabilità per le emissioni di gas serra è quello delle abitazioni, che utilizzano ancora in modo troppo intenso i combustibili fossili per
generare calore, emettendo grandi quantità di COche aggravano i cambiamenti climatici.
Per questo motivo chiediamo che il Dipartimento e in particolare la Divisione delle costruzioni e quella dell'ambiente portino rapidi miglioramenti per diminuire le emissioni causate dalle infrastrutture pubbliche e private.
Sollecitiamo il Governo a promuovere le abitazioni ecosostenibili garantendo dei sussidi sempre maggiori a chi installa fonti di energia rinnovabile o soluzioni ecosostenibili, come pannelli fotovoltaici e pompe termiche.
Contemporaneamente lo invitiamo a prediligere la modernizzazione ed il restauro alla demolizione di vecchi edifici rendendoli nuovamente abitabili ed ecosostenibili.
Infine sosteniamo che l’impiego del legno svizzero nell’edilizia debba essere incentivato.
Il problema dell'inquinamento e delle emissioni causate dal trasporto di merci e prodotti non locali riguarda e colpisce il mondo intero così come quello dell'utilizzo smodato della plastica nel settore alimentare e commerciale.
Anche il Ticino, vista la sua situazione economica favorevole, dovrebbe cercare di ridurre al minimo il suo impatto, diventando un cantone responsabile.
Chiediamo alla Divisione dell'ambiente e alla Sezione della protezione dell'aria, dell'acqua e del suolo di intervenire in modo deciso su questa problematica.
Precisamente vorremmo che venga stimolata la riduzione degli imballaggi nei prodotti alimentari e che vengano trovate valide alternative alla plastica, come imballaggi biodegradabili che rispettino le norme igieniche.
È essenziale anche l’impegno nella limitazione dell’acquisto di prodotti alimentari e di altro genere dall’estero (soprattutto dai paesi lontani) favorendo la produzione locale ed assistendo gli agricoltori e i contadini.
Da ultimo chiediamo di incoraggiare i ristoranti ad acquistare prodotti locali ed evitare di comprare e vendere prodotti in plastica monouso (ad esempio bottiglie, sacchetti, posate, bicchieri,...)
In conclusione vorremmo comunicare al Dipartimento del territorio così come a tutta la politica cantonale una delle rivendicazioni portanti, essenziale quanto facile da realizzare: chiediamo con grande insistenza che venga subito dichiarato lo stato di Emergenza climatica in Ticino, perché di emergenza si tratta ed è importante che ciò venga riconosciuto ufficialmente.
Speriamo vivamente che il Dipartimento del territorio prenda atto delle nostre considerazioni, dando loro l'importanza che meritano e si impegni urgentemente per portare i cambiamenti e le soluzioni necessari.
In conclusione vorremmo comunicare al Dipartimento del territorio così come a tutta la politica cantonale una delle rivendicazioni portanti, essenziale quanto facile da realizzare: chiediamo con grande insistenza che venga subito dichiarato lo stato di Emergenza climatica in Ticino, perché di emergenza si tratta ed è importante che ciò venga riconosciuto ufficialmente.
Resta pochissimo tempo e bisogna agire ora.
La ringraziamo per l’attenzione e rimaniamo disponibili per portare avanti un dialogo costruttivo che sappia risolvere coerentemente i problemi legati al clima. Qualora volesse convocarci per un incontro formale nel quale si possa discutere delle suddette proposte, ci può contattare al seguente indirizzo di posta elettronica: ticino@climatestrike.ch
Confidando nella comprensione e collaborazione del Dipartimento e sperando in rapidi e decisi cambiamenti,
Le porgiamo i nostri stimati saluti,
Il Coordinamento cantonale Sciopero per il Clima”