LOCARNO – La mini-conferenza stampa, destinata a quanto pare unicamente ai due quotidiani – Regione e Corriere del Ticino – convocata ieri dal responsabile del Dicastero sicurezza di Locarno, Pierluigi Zanchi, con la presenza del comandante della Polizia comunale, Dimitri Bossalini, è parsa a molti un atto poco opportuno. Poco opportuno per il semplice fatto che sulla Polizia di Locarno è in corso un’inchiesta amministrativa ordinata dal Municipio e affidata dall’avvocato ed ex procuratore pubblico Marco Bertoli. Essendo tra l’altro imminente la consegna del rapporto, prudenza avrebbe voluto che si attendesse l’esito dello stesso.
“È vero, c’è un’inchiesta amministrativa in corso e in base a ciò che emergerà saremo i primi a prendere eventuali provvedimenti, ma questo non inficia l’operatività della Polizia comunale di Locarno, che sta svolgendo un ottimo lavoro”. LaRegione ha riassunto così il messaggio lanciato da Zanchi e Bossalini.
Un messaggio, ha aggiunto il cronista, “rivolto attraverso i media alla popolazione e internamente anche ai propri dipendenti per trasmettere trasparenza e serenità, ma anche una sorta di risposta a chi negli scorsi mesi non ha risparmiato aspre critiche – comprese accuse di blocchi delle promozioni, mobbing, favoritismi e, più in generale, mancanza di dialogo fra il Comando e il resto del Corpo – nei confronti di coloro che dirigono le forze dell’ordine cittadine”.
Parlavamo in entrata di un atto “poco opportuno”. Dal profilo politico, beninteso. Essendo in vacanza il sindaco, Alain Sherrer, abbiamo interpellato il vicesindaco, Giuseppe Cotti.
“Per quanto il collega (ndr: Zanchi) sia libero di agire come ritiene corretto, personalmente considero questa comunicazione avventata nei tempi, nei modi e nei contenuti – tanto più che il collega è a conoscenza dell'esito dei primi accertamenti. Non posso dire di più, per il momento, e confido che tutti ora attendano l’esito della procedura diretta dall'avvocato Marco Bertoli”.
Ma la conferenza stampa di Zanchi non è stata organizzata in segreto, tacendo l’intenzione al collegio municipale. “Durante la seduta settimanale di martedì – spiega Cotti - Zanchi ha comunicato al Municipio di avere indetto una conferenza stampa per la giornata di giovedì. Abbiamo preso atto di questa sua volontà, rendendolo tuttavia attento al fatto che al momento l'inchiesta è ancora in corso. Ciò che è stato affermato in conferenza stampa, pertanto, rappresenta un'opinione personale del collega”.
Da parte sua il Municipio di Locarno prenderà posizione solo dopo aver letto il rapporto finale di Bertoli. “Rispettando una prassi consolidata, e come serietà impone – conclude Cotti - il Municipio si esprimerà alla fine degli accertamenti. Questo, anche per confermare il nostro sostegno agli agenti che quotidianamente svolgono il loro lavoro in maniera professionale, a favore della cittadinanza”.
Ricordiamo che all’origine della volontà del Municipio di fare chiarezza sulla gestione della Polizia c’è un’interrogazione interpartitica firmata da Simone Beltrame (Per Locarno), e Simone Merlini (PLR), sottoscritta da una ventina di consiglieri comunali, che in febbraio ha chiesto al Municipio lumi sulla partenza di circa "12 agenti in questo periodo". Cifre che Zanchi ha ridimensionato, ma sull’onda dell’interrogazione sono emerse altre segnalazioni che hanno indotto l’Esecutivo a ordinare un’inchiesta amministrativa. Al Municipio è stato consegnato settimana corsa un rapporto intermedio. Va anche aggiunto che, sempre nei giorni scorsi, Marco Pellegrini, presidente della sezione cittadina del PPD ed ex municipale, ha proposto di affidare ad interim il Dicastero sicurezza al sindaco Scherrer.