LUGANO - Non si placa la polemica sulla nuova agenda scolastica del DECS. Anzi, i municipali leghisti, sono pronti ad andare fino in fondo, tentando di bloccare la distribuzione del diario nelle scuole elementari. Ad annunciarlo, ai microfoni della Regione, il municipale e capo dicastero formazione di Lugano Lorenzo Quadri, che giovedì porterà lai proposta sul tavolo dell’Esecutivo.
Per Quadri le due vignette al centro della polemica, dedicate all’identità di genere, “sono l’ennesimo tentativo del Dipartimento educazione cultura e sport, a guida Ps, di approfittare della scuola pubblica per diffondere messaggi che piacciono alla propria area politica e che cercano di impostare un certo tipo di società. Si vuole imporre un tema delicato come la propria identità sessuale, promuovendo concetti come ‘fluidità’ e ‘terzo sesso’ già a bambini di dieci anni. In questo modo si scavalcano le famiglie, che non potrebbero più decidere come e quando affrontare l’argomento con i propri figli. Potrei eventualmente capire se questo tema venisse affrontato nel secondo ciclo di scuola media. Ma sottoporlo a bambini di 10 anni è troppo presto”.
Intanto oggi è attesa la presa di posizione da parte della Direttrice del DECS Marina Carobbio che si esprimerà nel corso della tradizionale conferenza stampa di presentazione dell’inizio dell’anno scolastico.