LUGANO - “Siamo all’alba di un grande progetto universitario che trasformerà la sanità del Ticino. Mi spiacerebbe proprio se tutto questo fosse messo in pericolo per garantire gli interessi privati di alcune famiglie”. Non le manda a dire, Paolo Sanvido, presidente dell’EOC. Non fa nomi, ma si può intuire a chi si riferisce.
Il Cantone si è tirato fuori e la mediazione è in fase di stallo? Falso. Il Cardio ha fornito i dati necessari per proseguire le trattative? Falso.
Sanvido attraverso il Caffè fa il punto sulla questione Cardiocentro. “Non dobbiamo mai dimenticare che la Fondazione Cardiocentro nasce nel 1995 per espressa volontà del dottor Zwick, purtroppo scomparso nel 1998. Zwick donò 30 milioni per creare una clinica di cardiochirurgia. Il fondatore inserì nell’atto di fondazione, come sua volontà, l’impegno che dopo 25 anni la Fondazione Cct venisse sciolta e che tutto il suo patrimonio passasse a EOC”. La base, per lui, è questa.
E l’ha ribadita anche il Consiglio di Stato in una lettera, dove “ha invitato il Cardiocentro a tornare al tavolo delle trattative fornendo una serie di informazioni utili a definire assieme a noi il nuovo progetto di Istituto Cct. L’EOC da quel tavolo non si è mai alzato", prosegue Sanvido.
Che, con tutto l’EOC, attende ancora da parte dell’ospedale del cuore i dati sui salari dei dipendenti. “Abbiamo più volte confermato la nostra disponibilità a partecipare ad un tavolo tecnico che si occupi della futura situazione occupazionale dei collaboratori; desideriamo farlo in modo attivo e costruttivo, con la direzione e la commissione interna del personale ed eventuali organizzazioni sindacali. Capiamo molto bene le preoccupazioni del personale del Cct. Questa situazione di stallo è deplorevole, ma non può essere addebitata all’EOC", termina, aggiungendo che si aspettano anche i dati sulle ricerche effettuate e sui soldi spesi.