CHIASSO/COMO - Gli italiani vengono in Ticino a comprare alcuni medicamenti, i ticinesi vanno in Italia a caccia di altri, in particolar modo ansiolitici, soprattutto dopo la pandemia. Continua infatti la carenza di medicinali in Svizzera, con Piero Poli, presidente di Farma Industria Ticino, che a tio.ch dice di prepararsi a "avere meno farmaci a disposizione". Parallelamente è curioso osservare, come specificato invece alla Provincia di Como da Giuseppe De Filippis, presidente dell’Ordine dei farmacisti di Como, anche i lombardi passano il confine per andare in farmacia.
Come mai non si trovano più alcune sostanze? Sicuramente la dipendenza dalla Cina e dall'India ha un peso per De Filippis, mentre per quanto concerne il Ticino e la Svizzera in genere, Poli cita le piccole dimensioni, oltre che alla pressione dei costi verso il basso che non rende più profittevole per le aziende farmaceutiche realizzare alcuni tipi di pastiglie.
Ma quali sono i "farmaci da frontalierato"? Sempre citando il presidente dell'Ordine dei farmacisti di Como, alcuni antiallergici ma anche, storicamente, "il Valsartan, un principio attivo contro l’ipertensione, con dei costosi antitumorali, oppure un farmaco per le patologie dell’intestino e ancora uno per le donne in gravidanza con problemi di pressione". E al contrario? Su tutti un noto ansiolitico, impiegato spesso per dormire, che viene nominato anche da Poli, secondo cui potrebbe non tornare mai più disponibile nel nostro Paese.