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Il Blog di Don Gianfranco
24.04.22 - 11:090

Don Feliciani: “L’uomo muore di sete accanto alla Fonte della Vita!”

La riflessione domenicale dell'Arciprete di Chiasso: la resurrezione di Gesù è un'esplosione di vita che segnato la storia umana, ma la fede richiede un'adesione libera e sincera del cuore

di Don Gianfranco Feliciani *

La tesi scientifica del “big bang” descrive l’origine e l’evolversi dell’intero cosmo a partire
da un solo atomo primitivo, nel quale si sarebbe condensata con una forza indicibile tutta la
materia oggi diffusa nell’universo. Un’esplosione di potenza per noi inimmaginabile,
avrebbe poi scagliato quella materia in tutte le direzioni formando le varie galassie che
ancora oggi si allontanano per quella forza centrifuga.
La risurrezione di Gesù è come una misteriosa esplosione di vita che ha segnato in maniera
irreversibile la storia umana. Quel giovane maestro di Galilea, che il potere religioso e
politico aveva condannato al supplizio della croce, è Risorto a Vita nuova, mostrandosi più
forte dell’odio e della morte, e comunica questa sua Vita divina a tutti quelli che credono in
lui. È l’inizio dell’umanità nuova che troverà il suo pieno compimento alla fine dei tempi
nel regno dei cieli.
Fra la risurrezione di Gesù e la nostra, che avverrà alla fine dei tempi, si colloca il tempo
della storia e il pellegrinaggio di ogni credente. Come dice sant’Agostino: “Il tempo del
canto dell’Alleluia del cammino in attesa dell’Alleluia della Patria”. Sbaglieremmo però se
proiettassimo la nostra glorificazione esclusivamente nel futuro. Essa è già in atto quaggiù:
attende solo di rivelarsi nella sua pienezza. La vita eterna è già in mezzo a noi, presente nel
Risorto. È già dentro di noi, poiché viviamo della sua stessa vita fatta di amore, di fraternità
e di pace. Quanto più i cristiani incarneranno nella loro esistenza l’esplosione di vita del
Risorto, con la novità dell’amore che vince l’odio, tanto più gli uomini crederanno che la
Pasqua di Gesù è davvero la forza e la felicità del mondo.
Un interrogativo tuttavia sorge spontaneo: “Se le cose stanno veramente così, come mai
anche coloro che dicono di crederci – i cristiani della Messa – non sembrano mostrare molto
di questa meravigliosa esplosione di vita?”. Perché la fede non va da sé, ma richiede
un’adesione libera e sincera del cuore. Insomma, quante insincerità e mistificazioni possono
inquinare la vita di fede e, quindi, impedire quell’esplosione di vita nuova di cui oggi
abbiamo così sete.
Il nostro santo patrono Nicolao della Flüe, con queste parole metteva in guardia i suoi
visitatori: “L’uomo muore di sete accanto alla Fonte della Vita!”. E come mai? “Perché si
ostina nel suo orgoglio, mentre Dio si rivela solo a chi ha il cuore umile!”.

 * Arciprete di Chiasso

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