ticinolibero
Cronaca
28.11.18 - 14:490
Aggiornamento: 15:14

Invidia, "i ristorni? Non ratificare un accordo è una scelta legittima, chiedere di non rispettarne un altro no"

Parla il Deputato che si sta adoperando per i frontalieri: "la nostra apertura è stata fatta passare per sciovinismo: sembro uno che potrebbe battersi il petto col tricolore?

VARESE – Assieme a Currò, ha determinato il (quasi) definito abbandono dell’accordo fiscale. E sempre più spesso il suo nome si legge nelle cronache, perché si sta interessando di temi legati al frontalierato, tema molto sentito nella sua zona. Niccolò Invidia, classe 1989, è nato e cresciuto a Varese, ha lavorato in Belgio e USA, dal 2012 è attivista del Movimento 5 Stelle, per cui è stato eletto nel 2018 nella Camera dei Deputati.

Gli abbiamo posto alcune domande sugli argomenti caldi che riguardano Italia e Svizzera, Lombardia e Ticino.

La mozione sua e del collega Currò ha di fatto bloccato l'accordo fiscale, era quello il vostro obiettivo? In cosa lo ritenete esattamente svantaggioso per i vostri connazionali?

“Qualcuno deve aver frainteso in Svizzera. Non c'è mai stata nessuna mozione. Con Currò abbiamo espresso la contrarietà dei partiti di governo a ratificare un accordo segreto che rischierebbe di portare ad una doppia tassazione per i frontalieri, deprimendo pesantemente i territori del Varesotto e Comasco”.

L'UDC (ed anche la Lega) ha subito chiesto di bloccare i ristorni finchè l'Italia non firmerà, cosa ne pensa?

“Che mentre chiedere di non ratificare un possibile accordo internazionale è una scelta legittima, chiedere di non rispettare un accordo internazionale non lo è. Ma parlando di cose serie, noi abbiamo dato la completa disponibilità a rivedere l'accordo del 1974. Aggiungo che, come noto, sia io che Currò abbiamo chiesto al nostro ministero di poter vedere questa bozza di accordo del 2015”.

Si sta adoperando per i frontalieri, come ritiene la loro situazione generale e il modo in cui sono visti/trattati in Ticino?

“Sarò sempre felice di collaborare con la Svizzera per migliorare le condizioni di vita e di lavoro sul confine, indipendentemente dalla nazionalità dei cittadini. C'è molto che può essere migliorato e ci sono dei problemi oggettivi da risolvere. Rispetto e comprendo le preoccupazioni che hanno alcuni nel Ticino e sarò sempre disponibile per chi vuole portare qualsiasi forma di progresso sui temi del welfare, dei trasporti, del dumping salariale, ecc”.

Per il resto, come giudica i rapporti fra Italia e Svizzera, Ticino in particolare?

“I rapporti sono sempre ottimi. È inevitabile che sia così e sempre sarà così. Mi è dispiaciuto che negli scorsi giorni alcuni si siano sforzati nel far passare delle parole di totale apertura e rispetto per parole quasi di sciovinismo da parte mia e di Currò. Ho vent’anni (quasi trenta, ndr) e mi occupo a volte di politiche per lo spazio, le sembro il tipo di persona che potrebbe battersi il petto con il tricolore?”

Il momento che il vostro Governo sta vivendo e le relazioni attuali con l'UE a preoccupano?

“Noi non abbiamo mai voluto ingaggiare una battaglia con la Commissione Europea. Abbiamo formulato delle proposte, definirei strutturali e coraggiose, che crediamo possano migliorare il Paese. Quota 100, il reddito di cittadinanza, la flat tax, ecc. L'UE non è entrata nel merito, si è limitata a dire con una severità cieca e cocciuta che non è convinta dalla nostra macroeconomia. Tutto qui. Ricordo però anche che l'approccio macroeconomico così religiosamente seguito dall'Unione Europea è una sua scelta, una sua interpretazione”.

Potrebbe interessarti anche
Tags
TOP News
© 2024 , All rights reserved

Stai guardando la versione del sito mobile su un computer fisso.
Per una migliore esperienza ti consigliamo di passare alla versione ottimizzata per desktop.

Vai alla versione Desktop
rimani sulla versione mobile