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05.11.18 - 09:000

Le pesanti parole di Bernasconi, "ho paura dell'UDC e di questa UE. Ma essa non c'entra con l'iniziativa"

L'avvocato scrive una lettera aperta a Blocher. "Pensa di poter comandare gli svizzeri come dipendenti della sua ditta milionaria: la democrazia svizzera non è la vostra impresa privata"

BELLINZONA – Paolo Bernasconi scrive a Cristoph Blocher. Accusa l’iniziativa su cui si andrà a votare fra una ventina di giorni, pone domande.

“Domani, altre persone come queste, senza una famigia milionaria come la vostra, avranno ancora bisogno della Corte di Strasburgo e dei giudici svizzeri che ne sono membri. Perché volete toglierci questo diritto?”, comincia a chiedere, facendo leva su uno dei punti maggiormente contestati. “Approvando la vostra iniziativa, costringete il Consiglio d’Europa a escluderci dalla Convenzione, perché la vostra iniziativa prevede la superiorità del diritto interno”, prosegue nel testo pubblicato su Il Caffè. 

“Signor Blocher, con la vostra iniziativa ci volete tutti bugiardi: promettiamo di rispettare gli accordi che ratifichiamo, ma con le dita incrociate dietro la schiena. "Faremo poi secondo il nostro diritto interno". Risultato: tutte le Organizzazioni internazionali e tutti gli Stati con cui noi svizzeri abbiamo ratificato degli accordi (sono circa 5.500) ci chiederanno di rinegoziarli tutti, dichiarando che li rispetteremo, malgrado la vostra inziativa. Oppure, verso la Svizzera, non li rispetteranno più, perché noi ci siamo riservati di non rispettarli. Ma perché, signor Blocher, ci raccomandate di avere paura di questa rete di accordi internazionali, anche se vennero approvati dai parlamentari che abbiamo eletto? Questo diritto internazionale è proprio il Diavolo?”, passa poi a chiedere, affermando che per lui è tutto il contrario: sono gli accordi a salvare la Svizzera, ma “siccome la vostra iniziativa si scontra con la Convenzione di Vienna, tutti questi accordi saltano. Ecco perchè la vostra è una iniziativa di autodistruzione”.

Bernasconi pone poi il problema di chi deciderà. “Le piacerebbe proprio tanto essere lei a comandare, a tutti gli svizzeri, a farci trottare come fate trottare i dipendenti della vostra ditta milionaria. Ma la democrazia svizzera non è la vostra impresa privata”, accusa.

E poi: “io ho paura dell’UDC”.

Non potevano mancare accenni all’UE. “Signor Blocher, ha paura dell’Unione Europea? Anch’io, da quando comanderanno Salvini, Orban, Le Pen, distributori dello stesso odio che generò la Seconda Guerra Mondiale. Ma sull’Unione Europea la vostra iniziativa non serve, perché comunque il popolo svizzero deciderà, da sovrano, sugli Accordi bilaterali e sul prossimo Accordo-quadro. Per caso, signor Blocher, ha paura di queste prossime votazioni popolari? E allora la vostra iniziativa serve per sabotare un risultato che non vi piacerà?”.

Accuse pensanti, a cui probabilmente i democentristi replicheranno.

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