BELLINZONA – Un video girato probabilmente pensando di non suscitare scalpore che invece sta esplodendo come una bomba a orologeria. Il PS si rifiuta di mandare la sua rappresentante a dibattere domani con Tuto Rossi in merito all’iniziativa sull’autodeterminazione (dai socialisti definita contro i diritti umani): il caso, evidentemente, serve anche agli avversari dell'iniziativa per combatterla.
Rossi quale avrebbe dovuto parteciparvi domani, in un faccia a faccia, confrontato alla Consigliera nazionale Marina Carobbio.
Ma il PS non ci sta e “non ha nessuna intenzione di organizzare un dibattito che prevede la partecipazione di una personalità che fa prova di ripugnanti affermazioni razziste, xenofobe e offensive per la popolazione del Cantone o parte di essa, come fatto da Tuto Rossi in un video che lo ritrae, diffuso attraverso internet secondo espressa volontà del diretto interessato. Il Partito Socialista ha perciò deciso di annullare il dibattito previsto domani, martedì 13 novembre, a Bellinzona, in cui Tuto Rossi avrebbe dovuto affrontare la Consigliera nazionale socialista Marina Carobbio riguardo all’iniziativa contro i diritti umani dell’UDC, sottoposta a votazione popolare il prossimo 25 novembre”.
“Il PS condanna le inaccettabili affermazioni razziste e le frasi che offendono gravemente i Bleniesi pronunciate da Tuto Rossi, con l’aggravante che quest’ultimo, oltre a essere un noto esponente dell’UDC che si esprime periodicamente attraverso i media e la stampa ticinesi, è anche Consigliere comunale a Bellinzona”, prosegue la nota.
E non è un caso unico, quel video, come rimarcato anche da GISO e Giovani PPD. “Un video e delle affermazioni razziste che non sono un fatto isolato, ma che s’iscrivono in una serie d’inaccettabili fatti e prese di posizione che da un lato alimentano razzismo e xenofobia, e che dall’altro li legittimano perché pronunciate da esponenti politici. È stato il caso di Roberta Pantani che non ha esitato ad attaccare dei bambini, rei dal suo punto di vista di essere neri, per prendersela con il prete di Chiasso. È il caso dell’agente condannato per istigazione all’odio razziale recentemente promosso al grado di sergente maggiore, con la responsabilità del Consigliere di Stato Norman Gobbi che non ha però informato della condanna il Consiglio di Stato quando doveva decidere della promozione.
Il razzismo in Svizzera esiste, contrariamente a quanto afferma Lorenzo Quadri per giustificare la sua richiesta di abolizione della Commissione federale contro il razzismo, va combattuto e condannato nel rispetto della nostra Costituzione e della Dichiarazione universale dei diritti umani”, afferma infatti il PS.
“Oggi – se mai ce ne fosse stato bisogno – appare in modo ancora più evidente che i diritti umani non interessino né l’UDC né la Lega dei Ticinesi, i quali hanno metodicamente evitato anche solo di evocarli in vista della votazione del 25 novembre, ingannando la popolazione riguardo ai veri contenuti di questa iniziativa”.
Dunque, Carobbio domani non dibatterà con Rossi. Ma non è una chiusura al confronto, “il PS non esclude di dibattere con altri esponenti dell’UDC o della Lega dei Ticinesi in vista della votazione del 25 novembre, tuttavia le condizioni non sono più date affinché il dibattito previsto domani a Bellinzona possa tenersi anche nel rispetto della popolazione che intendeva parteciparvi in funzione del confronto tra l’invitato inizialmente previsto e la nostra Consigliera nazionale”.