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30.11.22 - 10:270

La Lega: "Visita di Mattarella sopravvalutata. Anzi, sarebbe stato meglio non farla perchè..."

Il Movimento di via Monte Boglia contesta il fatto che "secondo i TG italiani lo scopo principale dell'Italia era discutere l'integrazione svizzera nell'UE e gli aiuti all'Ucraina. E Cassis avrebbe potuto farla avvenire in Ticino"

BERNA - Una visita decisamente sopravvalutata nella sua importanza, che per contro avrebbe potuto avvenire in Ticino, dato che la maggior parte dei lavoratori italiani frontalieri opera nel nostro Cantone. La Lega non risparmia frecciate a Ignazio Cassis in relazione all'incontro con Sergio Mattarella, presidente italiano.

Il Movimento di via Monte Boglia non le manda a dire: “Si tratta di una visita ampiamente sopravvalutata. Mattarella è un capo di Stato e le questioni che interessano il Ticino (accordo fiscale dei frontalieri, accesso al mercato finanziario italiano, liste nere…) vanno discusse a livello ministeriale: la visita ha dunque valenza simbolica più che pratica. Se poi, come annunciato dai TG italiani, dal punto di vista della vicina Penisola lo scopo principale della visita sarebbe la discussione sull’integrazione della Svizzera nell’UE e gli aiuti all’Ucraina, sarebbe addirittura stato meglio non farla”.

Insomma, l'argomento principe non era neppure la Svizzera, anche se i temi non mancavano... Uno tra i più discussi e sentiti è senza dubbio quello dell'accordo fiscale sui frontalieri, parafato ormai nel 2020 e in attesa di ratifica da parte italiana.  “Tra questi (temi, ndr)  figura l’annoso tema della revisione dell’accordo fiscale sui frontalieri del 1974 che riguarda molto da vicino il Ticino (e la Svizzera)", scrive la Lega.

"Attualmente sono quasi 78mila i lavoratori italiani impiegati nel nostro Cantone, che risulta il maggior datore di lavoro della Lombardia e non solo. I problemi che questa presenza massiccia crea alle lavoratrici e ai lavoratori ticinesi sono evidenti e da sempre vengono denunciati dalla Lega dei ticinesi. Non si capisce dunque perché i colloqui con il presidente Sergio Mattarella non potessero avvenire anche in Ticino, preferendo invece una visita al Politecnico di Zurigo. Ciò dimostra che per Berna – in questo ambito – il nostro Cantone è buono solo per incassare i tributi fiscali dei frontalieri, mentre per Roma il Ticino con le sue aziende è solo un utile datore di lavoro che permette inoltre di foraggiare i Comuni della fascia di confine per il tramite dei ristorni”.

 

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