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Il Blog di Don Gianfranco
08.10.23 - 16:220

Don Feliciani e l'esortazione del Papa a salvare "il mondo che si sta sgretolando"

Nella sua riflessione settimanale l'arciprete di Chiasso cita il Pontefice, che ha sottolineato come "è deplorevole che la crisi globali vengano sprecate quando sarebbero l'occasione per apportare cambiamenti salutari"

di don Gianfranco Feliciani*

Papa Francesco inizia la sua nuova esortazione sull’ecologia “Laudate Deum”, pubblicata il 4 ottobre, festa del Poverello di Assisi di cui porta il nome, ammonendo: “Sono passati ormai otto anni dalla pubblicazione della Lettera enciclica ‘Laudato si’’, quando ho voluto condividere con tutti voi, sorelle e fratelli del nostro pianeta sofferente, le mie accorate preoccupazioni per la cura della nostra casa comune. Ma, con il passare del tempo, mi rendo conto che non reagiamo abbastanza, poiché il mondo che ci accoglie si sta sgretolando e forse si sta avviando a un punto di rottura”.

Il papa affronta il dramma della crisi climatica: “Per quanto si cerchi di negarli, nasconderli o relativizzarli, i segni del cambiamento climatico sono lì, sempre più evidenti. Nessuno può ignorare che negli ultimi anni abbiamo assistito a fenomeni estremi, frequenti periodi di caldo anomalo, siccità e altri lamenti della terra che sono solo alcune espressioni tangibili di una malattia silenziosa che colpisce tutti noi”. Ai negazionisti dice chiaramente: “Negli ultimi anni non sono mancate le persone che hanno cercato di minimizzare questa osservazione. Citano dati presumibilmente scientifici, come il fatto che il pianeta ha sempre avuto e avrà sempre periodi di raffreddamento e riscaldamento. Trascurano di menzionare un altro dato rilevante: quello a cui stiamo assistendo ora è un’insolita accelerazione del riscaldamento, con una velocità tale che basta una sola generazione – non secoli o millenni – per accorgersene”.

Il crescente paradigma tecnocratico, scrive Francesco, sta alla base dell’attuale processo di degrado ambientale: “Fa venire i brividi rendersi conto che le capacità ampliate dalla tecnologia danno a coloro che detengono la conoscenza, e soprattutto il potere economico per sfruttarla, un dominio impressionante sull’insieme del genere umano e del mondo intero. In quali mani sta e in quali può giungere tanto potere?”. Il papa denuncia la debolezza della politica internazionale: “È deplorevole che le crisi globali vengano sprecate quando sarebbero l’occasione per apportare cambiamenti salutari. È quello che è successo nella crisi finanziaria del 2007-2008 e che si è ripetuto nella crisi del Covid-19. Infatti, pare che le effettive strategie sviluppatesi successivamente nel mondo siano state orientate a maggiore individualismo, minore integrazione, maggiore libertà per i veri potenti, che trovano sempre il modo di uscirne indenni… Se i cittadini non controllano il potere politico – nazionale, regionale e municipale – neppure è possibile un contrasto dei danni ambientali”.

Un’esortazione forte, da meditare seriamente. Il futuro della “nostra madre terra”, che il Creatore ci ha donato per amore, sta nelle mani di ciascuno di noi. Il pericolo che stiamo correndo rimanda alla riflessione suprema, quella riguardante la verità dell’uomo, “misura di tutte le cose”. Conclude Francesco: “’Lodate Dio’ è il nome di questa lettera. Perché un essere che pretende di sostituirsi a Dio diventa il peggior pericolo per se stesso”.

*arciprete di Chiasso

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