di Don Gianfranco Feliciani
Il covid è passato – speriamolo davvero – ma ora una guerra crudele è in corso in Europa. Una guerra che sempre più sta mettendo in pericolo la stessa pace mondiale, provocando di conseguenza una crisi economica ed alimentare di cui ancora non conosciamo gli effetti devastanti. A motivo, infatti, della difficoltà di esportare il grano dall’Ucraina, milioni di esseri umani rischiano di essere condannati alla miseria e alla morte per fame.
È sempre stata una famigliola unita nell’amore e senza problemi, quella composta da papà e mamma con due figli ancora piccoli, che vive in una bella palazzina a due piani nella zona di Como. Questi occupano l’appartamento al pianterreno, mentre sopra abitano i padroni di casa, una coppia di anziani. Questa famigliola senza particolari problemi improvvisamente è scossa da un vero e proprio dramma: il coronavirus ha portato via il posto di lavoro al papà e ormai sono mesi che lo stipendio è saltato. Lui si arrabatta come può con qualche lavoretto qua e là, mentre la moglie fa le pulizie nelle abitazioni vicine, ma questo purtroppo non basta per far fronte alle spese e anche i risparmi messi da parte sono presto esauriti.
I padroni di casa, che si sono resi conto della penosa situazione, si fanno avanti spontaneamente: “Cari inquilini, ci siamo accorti che siete in difficoltà finanziarie e per questo abbiamo pensato di lasciar perdere con l’affitto. In questi tempi difficili non ci dovete dare più niente. Quando la crisi finirà e troverete un nuovo lavoro ne riparleremo. Ma ora state tranquilli, perché noi siamo più contenti a fare così e anche se non siamo ricchi possiamo tirare avanti bene comunque”.
Possiamo immaginare il respiro di sollievo e la felicità di quella famiglia, ma certo possiamo credere che la felicità di quei due buoni anziani padroni di casa sia stata ancora più grande! Un detto di Gesù – l’unico a non essere riportato dai quattro Vangeli, ma citato dall’apostolo Paolo in un suo discorso, e conservato nel libro degli “Atti degli apostoli” (20,35) – afferma che: “Si è più beati nel dare che nel ricevere!”. In un mondo divenuto egoista ed implacabile nella tutela dei diritti – ma che poi però troppo spesso si dimentica dei doveri – si fa più che mai urgente riaccendere lo slancio del cuore, l’amore disinteressato e la disponibilità a compromettersi in favore del prossimo fino a pagare di
persona, perché solo l’Amore salverà il mondo!